Table of Contents Table of Contents
Previous Page  507 / 1325 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 507 / 1325 Next Page
Page Background

In questo periodo bellico, mentre l'Italia unita

alla Germania ha la certezza di giungere alla più

fulgente delle vittorie, in questo clima fascista che

entusiasma il popolo italiano che si strìnge con im­

mutata fede intorno al Duce che lo guiderà verso il

suo alto destino di pace con giustizia, non sarà

fatica vana ricordare la gloria militare di Torino

ormai consacrata dalla storia e dal passato.

Torino è infatti quadrata come un campo militare

romano. La sua pianta rassomiglia ad uno scacchie­

re. le sue vie sono diritte, le sue case sono allineate

come soldati in manovra. I suoi monumenti sono in

buona parte fusi col bronzo dei vecchi cannoni c

poche sono le statue che non abbiano una spada al

fianco.

La storia del Piemonte è storia militare e quando

la patria chiama i figli in sua difesa, Torino, e di

ciò può essere orgogliosa e fiera, ha sempre risposto

aH’ appeHo con vivo fervore, con quel sentimento di

militarismo che è innato nei Piemontesi ed ha creato

un ambiente propizio alla causa italiana.

Ogni giusta rivoluzione fatta per la grandezza del­

la patria, per il suo onore, per sollevare la sua di­

gnità colpestata, ha sempre trovato in Torino un

terreno addatto, da quella ricca di speranze del

1821, a quella fascista che rivendicava la gloria dei

caduti nella grande guerra e iniziava un'èra lumi­

nosa di futura grandezza. Già nel 1816 il futuro pre­

sidente del primo gabinetto costituzionale, scriveva

in Spagna un sonetto d ie si chiudeva così :

Ti rinlinna, o Tarili, rón j'artne an man

A «xTrilrte «cassa mai iavidÌMe,

Ca l'an da vai a tóa «cola j'italian!

In quel sonetto era simbolizzata la figura di T o ­

rino come lo . u gualche anno dopo dalla figura cal­

ma e serena deH'Alfiere del Vela, statua che pagata

con sottoscrizioni private dei cittadini Lombardi

riassume una situazione storica.