

Il b ro U
e colore egli faccia ricorso a quella tradizione lom
barda, da cui «i \eni\a. appunto.-laccando ». K tut
t a la ci ri-ulta impossibile concepire la pittura del
To-i senza il sostrato -entimentale che indubbia-
mente gli forni l'eredità ottocentesca del sentimento
romantico della natura. E* una considerazione, que
sta. rhe ci ha sempre fatto restar perplessi quando
\ede\amo il To-i accodato al gruppo dei primi No-
vecenti-ti italiani. Sempre ci siamo domandati quali
affinità corressero — che non fossero quelle della
ricerca di alcune inflessioni stilistiche — fra Ar
turo Tosi e. poniamo. Sironi o Funi o Severini. Due
mondi «entimentali rhe non erano allora, e non
sono ade—o. a parer nostro conciliabili.
La critica attuale un po’ per convinzione, un po'
per una moda che minaccia di risolversi in un lin-
guaggio tremendamente monotono ed oscuro, si
compiare di limitare le -ile analisi alle apparenze
-lili-tiche dell'opera. K considerato al lume di si
mile giudizio anche \rturo To«i è — a prima oc
chiata — un antiromantico ed un anti\cripta. Per
chè? Perché mira alla -inle-i ed alla trasfigurazione
del dato naturale in una interpretazione che liliera
I autore da qual-iasi \incoio di oggeltix ità? Ma que
sti sono caratteri comuni ad ogni artista che operi
con possente originalità poetica. Nessuno fu più
sintetico di Kattori. nessuno ardì trasfigurare il
\ero quanto Antonio Fontanesi. L'essenziale è pe
netrare i mo\ intenti dell'azione pittorica, è risa
lire all'origine delle sensazioni, alla loro qualità,
e di qui scendere per ricercare il perchè dei modi
espressivi.
Questi molli, anche per To-i. sono tipici del gusto
contemporaneo: basti esaminare il suo senso co
strutti^» — non inferiore a quello di un <!arrà
il suo amore |ier la materia coloristica, la sobrietà
del segno. il pudore, si direblie. con il quale egli
si difende dalla facilità ddl'emozione elegiaca. Ma
per poco che dalla superficie della tela ci «i \oglia
inoltrare nell animo dell'artista, chiunque sente
d *»«ere in pre-enza di un romantico anrhe «e rin
nega le tradizionali ri«or-e del romanticismo: in
pre-enza di un |n*e|a che accoglie in «è. per rie
cheggiarla pittoricamente, la più profonda e
p o s
sente %oce della natura. In que-tu -tj il fa-cino
persua*no del Tisi.
MARZIANO BERNARDI