

I O V I M E N T O D E M O G R A F I C O D I T O R I N O
SEL DECENNI01 9 3 1 - 9 4 0 - NATI 0 -M O 8 T 1 l- IM M IG R A T lS -EM IC R A T l I
VALORI
AS
50
LVTI
tvco OCM
T - T f l w
m<r> ook
Krv iriq-
<N
t
-
K-'C »nov
1 K C O
O O <0*0
<►»! |
cm«- !
K r IO O
<
7-0
cm-o
'Ò
i
>*1
CM —
rO >
Oi« mo»
S. K. Tf OJ
\0<0
O'in
CM
o * O0
m in n. in
N» <1
k
«
K
k
>©*n
04»-
»n co
coo OJ
t
-
^ O 0410
C i « TT ifi
t r
« k no
>ocm
r -
e
s . r r r
O'® «br*
lOC4
in O v <?
OO o>
h
.
04 IO CO O
<>«o
triti
K<1 N<1
ioCO>0<0
T ” ^ T - CM
K6
CMCM
O '®
44
.
000
J—
42
.
00
O -
|
40
.
000
f -
38.000
36.000
54
.
000
-t—t
32
.
000
H
3 0 .0 0 0
2 8 0 0 0
2 6 .0 0 0
24 0 0 0 M
22.000
-
20.000
j-
1 6 .0 0 0 | -
1 6 .0 0 0
1 4 . 0 0 0 1-|
12.000
10.000)-j
8.000
6000
{—
4 0 0 0
2.000
Si
i
A N N I i
1931
i
1.932
"
1.933
1934 1935 1.936 1.937 1936 1939 194
tassi per
m.
ILE
a b it a n t i
]
0
»•* £ Oi I «- C**- k. o <>
K^ «n
O
i
20
3 Cv*«n j rvfv tfì
se*
s s :
o^ jp®
o o O o
Cf*--
r r 'T Oi
« 0 ^ 0
o >o ino
°»T- gfT-
^
^ Oi
o o .
O n o>m
•rio» JjJJf
CM
t 5
SS
inir o o
m- ì: ▼
rfoT <>5
r »• ^
oS* SS
economici dei piani regolatori della sua città ( i ) ,
aveva trovato che nel 1928 la « spesa di impianto *
richiesta da ogni nuovo cittadino che si aggregava
alla collettività urbana, oscillava tra le 15 e le
18 mila lire, e che la spesa per la pura abitazione
in tale calcolo incideva per circa la metà sul com
plesso della spesa generale d’impianto.
Ritenendo giustificato adottare nel caso nostro
tale rapporto, senza tema di errare per eccesso,
potremo concludere che le spese richieste dal
previsto incremento cittadino saranno di almeno
tre miliardi di lire. La cifra non è certo esigua e
ovrà affrontarla la cittadinanza torinese per la
massima parte, non potendo far grandi affidamenti
i l
Ing C u a m Chiod i, Aspetti
d e m o g r a f ia e d a s p r t t i e c o -
■m>° «W
p ia m o r e g o la t o r e d i M i l a n o .
« Il Politecnico » N . J ,
’W - P »«
17
. fi* *•
su aiuti diretti dello Stato, perchè le sue disponi
bilità relative all’edilizia dovranno essere minu
tamente frazionate con le altre città. (Basti ricor
dare che, secondo il calcolo della Corporazione
delle costruzioni edili, il fabbisogno edilizio in
Italia è di 600.000 nuove stanze all’anno per la
durata di un ventennio, e che il fabbisogno di
Milano per i 5 anni seguenti il 1942, secondo uno
studio del Prof. Chiodi, condotto con criteri per
la massima parte analoghi al presente (2), ammonta
ad almeno quattro miliardi per le sole abitazioni!).
Pur non sollevando dubbi sulla possibilità di
un tale sforzo finanziario dei cittadini torinesi,
sarà sempre interessante se non doveroso, chie
dere se. a opere fatte, tutto questo immenso capi
t i ) C t u u C
hiod i
.
Problemi dd
«
•
N. J. 194*.
3
ra: La >
«Là
f