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Baloncicri
Mazzola
Nel iy2> vaine dall’Amcnca Libonatti, un pic
colo calciatore, che aveva fatto parlare di sè giuocando
all'ala. Si diceva che si tosse1 prodotto qualche volta
nel ruolo di centravanti. In qucH'anno il Torino, per
una malaugurata assenza di Calvi, dovette chiamarlo
a guidare la linea d’attacco. Non si mosse più. La sta
gione seguente venne da Alessandria il mezzo destro
Baloncicn preceduto da buona tama e dallo Spezia
Rossetti, un giovane dal tisico prepotente che come
interno sinistro sapeva tarsi valere. Nacque così il
trio, il tamoso trio del Torino, che ubriacava le ditese
avversarie, segnando valanghe di goals con un giuoco
che mandava ui solluchero gli appassionati del calao.
Balonacri ne era il tessitore. Dal suo piede partiva
quasi sempre il passaggio decisivo per i compagni del
terzetto del quale Rossetti era lo spadaccino c Libo-
natti il fiorettista. Il trio del Torino segnò un’epoca
nella storia del calcio italiano perchè finì al completo
nella nazionale, ma sarebbe ingiusto non considerare
Janni che, alle spalle del terzetto, ne era l’animatore
costante e intelligente. Com e i tre moschettieri che
eran quattro così il trio granata era composto di Ba
lonacri, Libonatti, Rossetti e |anm.
La figura più rappresentativa restò naturalmente, il
capitano, che riassunse in sè la quintessenza del giuoco
che deve praticare la mezz’ala, così come ora è di
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