

Amplificatori
interurbani
Torino
Centro
telefono e tariffa a contatore integralo. Le scarse sei
comunicazioni al giorno che si hanno in media per
ogni abbonato torinese (circa 7 a Milano) superano
di ben poco quelle concesse mediamente in franchigia
alle varie categorie, mentre per le abitazioni, i negozi
al minuto e gli artigiani, cioè per circa il 67°,, dotali
abbonati, non si ha 111 media supero. Per l’interurbano
Torino richiede circa 2 ; servizi al mese ogni
ioo
abi
tanti, mentre se ne hanno circa 37 a Milano e 39 a
Novara.
Prossimamente verranno automatizzati alcune cen
tri della provincia così che da località come Orbassano,
Pianezza, ('ascile, al pari di quanto già avviene da
Rivoli, sarà possibile che gli abbonati selezionino di
rettamente 1 numeri di Torino, senza intervento delle
operatrici e con conteggio automatico anche della
durata. E questo il primo passo verso la futura tele-
selezione, con la quale sarà possibile a tutti gli abbonati
di chiamarsi da città a città, combinando il numero
desiderato dal proprio apparecchio. Il piano per la
tclcselczionc nazionale è già pronto nelle sue lince
fondamentali, ma 11011 potrà realizzarsi che 111 un pe-
runlo di anni e richiederà il raggruppamento delle reti
iti settori, distretti, zone; con una opportuna numera
zione che arriverà fino a dieci cifre.
Presupposto di un tale sistema di tclcselczionc c
l’avere a disposizione gran numero di circuiti interur
bani, onde 11011 intralciare lo smaltimento del traffico
per mancanza di linee. (E per la scarsità di linee che
fino ad ora è necessario procedere al disinnesto del
l’eventuale conversazione urbana in corso, per dare la
precedenza a quella interurbana). Ma sarebbe assurdo
pensare aH’aumento di circuiti con gli attuali sistemi
di cavi; la tecnica è orientata verso il così detto tipo
coassiale, che rappresenta 1111.1 vera rivoluzione del
ramo e mediante il quale è possibile realizzare, su di
1111 unico circuito fisico, centinaia di conversazioni
contemporanee.
Tutte belle cose, dirà l’abbonato che, in alcune zone
di Torino, attende da mesi il collegamento; ma osser
verà che la fastidiosa attesa continua. Ed in vero negli
anni passati, seguendo gli ampliamenti le richieste ed
anzi anticipandole, tali ritardi non si avevano. Dopo
la guerra invece le richieste si sono accentuate, ma per
la stasi bellica gli impianti erano inadeguati e. quando
si trattò di riprendere le costruzioni, la società si trovò
davanti ad un livello di costi sfasato rispetto alle en
trate consentite dalla legislazione tariffaria. E stato
possibili
. dere in parte allo squilibrio ricorrendo
al finanziamento, 111.1 la soluzione integrale del pro
blema si avrà solo con la completa sistemazione tarif
faria, per rimediare anche ad alcune gravi perdite
d’esercizio. Indispensabile poi tale sistemazione se la
Società concessionaria deve andare incontro alle enormi
spese (dcH’ordinc di alcuni miliardi) per il programma
di tclcselczionc, programma che l’abbonato deve ve
dere di buon occhio, perchè in definitiva produrrà
dei grandi risparmi nella gestione tecnica e ammini
strativa.
Si può anche assicurare l’abbonato che in futuro
potranno essere eliminati alcuni disturbi all’atto del
l’installazione. quando con accordo fra proprietari di
case, costruttori edili c telefonici sarà generalizzata
quella distribuzione entro gli edifici, che prcpar. gli
stessi alle successive esigenze degli inquilini.
Per la comodità degli abbonati la società attuava
fin dagli inizi dei moderni servizi, come la segreteria,
le informazioni, la sveglia, la dettatura telegrammi,
ben apprezzati dal pubblico c costantemente migliorati.
Nel 1948 si è aggiunto quello dell’ora fonica data
automaticamente.
Accenniamo che. di pari passo con la telefonia ur
bana. a Torino si è sviluppata la telefonia interna c
che le più importanti ditte hanno impianti corrispon
denti alle esigenze del loro esercizio.
Una lode va fatta infine all’abbonato torinese, che
nella generalità è disciplinato cd usa razionalmente il
telefono, così che il servizio procede con sufficiente
sixldisfazionc. Brontoloni ce ne sono dappertutto e la
società tiene buona nota di tutte le lagnanze, ma per
essere felici coi pubblici servizi bisogna un po’ adot
tare la filosofia di quel tale, che accettava le comodità
moderne senza però farsi prendere completamente
da esse.
MARIO MEZZANA
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