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popolare Filippo Tartufati, ha dello in un cenacolo ili amici

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Torino

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il'Italia. Esso c subito piaciuto e ha incontrato tra conoscenti e simpatie canti, larga ililìiisione.

Per sua gentile concessione ce ne è stata riservata la prima pubblicazione.

(». il. r.)

(')

Su fratelli, avanti avanti,

l’avvenire è in nostra mano;

Roma, taro millenario,

guida il popolo italiano.

Da Venezia, Pisa, (ìenova,

e da Amalfi, grida il mar:

« Voga, giovane repubblica,

necessario è navigar! »

Fresche valli verdeggianti,

bianche vette, rossi tior,

soli dall’ Alpe alla Sicilia,

il fraterno tricolor.

Bilia Italia, Madre nostra

che patisti ogni dolor,

rivedremo il tuo sorriso

tra vendemmie e spighe d’or.

(-)

Sia l’ Italia la fucina

del pensiero e del lavoro:

il tragore delle macchine

accompagni il nostro coro.

Uguaglianza, disciplina

giuste leggi, dignità,

siano queste le Vestali

della nostra libertà!

Fresche valli verdeggianti,

bianche vette, rossi tior.

son dall’ Alpe alla Sicilia,

il fraterno tricolor.

Bella Italia. Madre nostra

che patisti ogni dolor,

rivedremo il tuo sorriso

tra vendemmie e spighe d’or.

(

3

)

Cittadini, sorge il sole

sull’antica nostra terra;

il lavoro la fecondi,

Dio la salvi dalla guerra.

Ma se un giorno l’ora grave

per la Patria suonerà,

ricordiamoci del Piave

e nessun ci piegherà!

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32

Fresche valli verdeggianti,

bianche vette, rossi fior,

son dall*Alpe alla Sicilia,

il fraterno tricolor.

Bella Italia, Madre nostra

che patisti ogni dolor,

rivedremo il tuo sorriso

fra vendemmie e spighe d’or.

FILIPPO TARTÙFARI