

dei tecnici preposti. Per apprezzare l'importanza di
tale risultato si osservi nelle illustrazioni una sala di
selettori, organi elettromeccanici sensibilissimi alle con
dizioni ambientali, confrontandola con quella colpita
dai bombardamenti, che cagionavano, oltre alle distru
zioni, gravi danni con esporli alla polvere ed all umido.
Anche le molteplici interruzioni delle linee furono limi
tate a periodi brevissimi, così che Torino, come per
gli altri pubblici servizi, ha il vanto d’avere ridotto al
minimo il disagio degli abbonati.
La fine della guerra imponeva alla siKietà conces
sionaria del servizio un duplice problema: rimediare
ai danni (compreso quello di impianti smontati e na
scosti per ogni evenienza) e riacquistare il tempo per
duto nella realizzazione dei programmi. Se era relati
vamente facile pensare al riattamento degli edifici
(gli edili ben sanno il valore di quel relativamente),
quasi insormontabile era la difficoltà di riparare le ap
parecchiature, essendo cessata o ridotta la produzione
di molte case costruttrici. Le riparazioni della rete
erano poi un lavoro complicatissimo perchè, elimi
nati i guasti maggiori, 1 cavi o per scadente materiale
del tempo di guerra o per piccole lesioni dovute ai
bombardamenti, presentavano molti punti difettosi
non rilevabili ad un primo esame. Ma con le piogge
venivano purtroppo fuori dei fastidiosi guasti ed un
giornale locale uscì con una vignetta umoristica inti
tolata: «Date ombrelli alla STIPEL ».
Tutto questo è stato superato ed i danni di guerra
completamente riparati, provvedendo la società con
propri mezzi se non era possibile contare sulle ditte
fornitrici, in molti casi ottenendo un miglioramento
degli impianti, ed affrontando le ingenti spese ad onta
di essere stata rimborsata dei danni solo in minima
parte.
Ma le conseguenze della guerra si risentono tuttora,
per il concatenamento di tutte le attività, dopo la stasi
generale protrattasi per cinque anni. Occorre preci
sare in primo luogo che, finita la guerra, sarebbe stato
un errore procedere senz’altro a nuovi impianti, senza
prima conoscere i progressi realizzati nel frattempo
dalla tecnica mondiale. E considerare in secondo luogo
che i lavori relativi ad una città vanno inquadrati nel
complesso piano nazionale. La STIPEL riprese ad
inviare propri tecnici all’estero ed a partecipare con
gli altri enti interessati allo studio del problema nazio
nale. onde essere pronta alle prossime realizzazioni,
mentre integrava e perfezionava l’istruzione profes
sionale dei dipendenti.
Prima di procedere a questa fase di ulteriore svi
luppo, si attuavano frattanto in città veri e propri la
vori d ampliamento, posando diverse migliaia di chi
lometri coppia di cavo ed installando qualche migliaio
di numeri nelle centrali.
Si è attivata nel i*>4H la nuova centrale Lingotto,
destinata a sostituire la vecchia, troppo provata dalla
guerra, e a dare un piccolo incremento alla zona,
mentre si avrà presto anche una nuova centrale nella
U.iasala selettori sinistrati
zona Madonna di Campagna. Gli abbonati che nel
1946 erano 42.000, a metà del 4S erano già oltre 53.000.
Sarà opportuno conoscere che essi compiono oltre
cento milioni di conversazioni urbane all'anno e quasi
due milioni e mezzo d'interurbane, per avere un’idea
del lavoro tecnico e amministrativo necessario. Com
parato questo traffico con quello di altre città italiane
di pari condizioni tariffarie, esso risulta suscettibile di
ulteriori incrementi, mentre è alti' rispetto ad alcune
città estere nelle quali si ha maggiore diffusione del
Una uLa selettori