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51

quale si affacciano l’

Ospe-

dale Militare

e la

Caserma

Bersaglieri

(Montegrappa)

17

,

l’altra in borgo Regio Parco.

La caserma Ferdinando

di Savoia Duca d’Aosta per

la Guardia di Finanza viene

costruita dopo il 1912 a nord

dell’ospedale, in prosecuzio-

ne su corso IV Novembre,

entrando più tardi nel com-

plesso polo militare della

nuova piazza d’armi (zona S.

Rita, a ponente della borgata

Molinette)

18

.

Nella prima metà del

Novecento compaiono ex

novo ancora alcuni edifi-

ci militari

19

: in borgata S.

Paolo, la caserma Cavour

e il magazzino annesso; in

borgo Pozzo Strada dal 1911

al 1953 è attivo l’aeroporto

militare Carlo Piazza (par-

co Colonnetti); nella zona

di corso Vinzaglio il Circolo

Ufficiali di Presidio, il palazzo

dell’Intendenza di Finanza, la

Questura e, più a est, la ca-

serma Angotti e il complesso

di strutture ad uso militare

sorto nell’isolato fra i corsi

Galileo Ferraris e Matteotti, le vie Confienza e Bertolotti

20

.

Si rilevano dall’analisi alcuni fili conduttori che si riscontrano in diversi settori della

città. Il progresso dell’urbanizzazione in funzione delle attrezzature di servizio sia civili

sia militari determina in epoche diverse (per i borghi Rubatto, Po e Crocetta nell’Ottocen-

to, per le borgate Campidoglio e Aurora e per il borgo Regio Parco nel Novecento) uno

17

Le caserme Dabormida e Morelli di Popolo non sono ancora contemplate nel piano regolatore, mentre

nelle figg. 4 e 5 si evidenziano gli spazi in progetto; in effetti la Montegrappa sarà la prima caserma ad essere

costruita.

18

Nel complesso risultano: «Palazzina di Comando della Legione Guardia di Finanza, in corso IV Novembre,

costruita nel 1912 a cura e spese dell’Ufficio del Genio civile di Torino sull’area dell’ex Officina Carte Valori;

Caserma Emanuele Filiberto duca d’Aosta, costruita nel 1912 a cura e spese dell’Ufficio del Genio civile di

Torino per la Regia Guardia di Finanza, in corso Orbassano» Borasi, 2004, p. 184. La conclusione dei lavori di

costruzione e l’entrata in attività effettiva della caserma dovrebbero essere però successivi, poiché sulle tavole

relative alle varianti di piano sia del 1916 (ASCT,

Tipi e disegni

, cart. 64, fasc. 6, dis. 8) sia del 1924 (ASCT,

Tipi e

disegni

, cart. 64, fasc. 7, dis. 32) non è ancora raffigurata sull’area, mentre viene menzionata l’officina carte e

valori. La sistemazione definitiva della piazza d’armi e delle rispettive strutture è dettagliata sulle tavole della

variante del 1935 del piano regolatore (ASCT,

Tipi e disegni

, cart. 64, fasc. 7, dis. 8, tav. 5), dove la caserma della

Regia Guardia di Finanza è costruita su parte dell’area occupata prima dall’ex officina. Negli edifici militari della

piazza d’armi si verifica l’abbandono del modello a corte per il tipo a padiglioni, con maggiori aree libere fra le

opere e un ampio cortile interno, una palazzina di comando con elementi decorativi di pregio (dal neoclassi-

cismo all’eclettismo), due maniche laterali per l’amministrazione e la truppa. A questa tipologia, in generale,

si adeguano altre architetture istituzionali come carceri, ospedali e manicomi, ma anche industrie, macelli e

depositi.

19

Qualche struttura è costruita su disegno di noti progettisti quali Pietro Fenoglio e Giovanni Angelo Reycend.

20

Il complesso comprende alcuni edifici della Scuola d’Applicazione e Istituto di Studi Militari dell’Esercito,

vari immobili e appartamenti per i militari e le loro famiglie; l’area prima occupata dai magazzini per i materiali

da artiglieria e da guerra nel 1882 viene riprogettata per la Direzione Territoriale di Artiglieria, negli anni trenta

del Novecento si inseriscono anche gli edifici degli Alti Comandi Militari.

6.

Pianta della Città di

Torino coll’indicazione del

piano unico regolatore di

ampliamento1907

inASCT,

Piani d’ingrandimento e

regolatori

, Serie 1K 14, all.

3, tav. 1.

Sulla carta del 1907 rela-

tiva al piano regolatore

(1906-1908) l’Amministra-

zione militare ha eviden-

ziato con il pastello blu gli

edifici militari ottocente-

schi, molti dei quali sono

ribaditi “in giallo” nell’i-

conografia del 1906, che

risulta una rielaborazione

della

Pianta di Torino

della

Guida Paravia da parte di

un

Colonnello Direttore

e

di un

Capitano Compilato-

re

al 1907, dove vengono

inseriti gli edifici militari

in progetto (blu) e viene

creata una legenda rela-

tiva ai vari edifici militari

evidenziati.