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strutture proprie di collegamento alle grandi arterie ferroviarie torinesi: in borgo Regio
Parco lo scalo ferroviario interno al magazzino del Genio di via Cimarosa collega anche il
MArDiChi e la manifattura Tabacchi, lo scalo di borgo S. Paolo si estende fra le vie Tolmino,
Tirreno e i corsi Rosselli e Trapani, il raccordo ferroviario del foro boario si allaccia al pani-
ficio militare (caserma Cavalli) in borgo Crocetta.
L’amministrazione militare, pur mantenendo le strutture delle reti di controllo terri-
toriale e di rappresentanza nella zona centrale di Torino, ove vi è anche maggior “visibili-
tà”, tende a spostare nei borghi e nelle borgate più prossimi al centro le infrastrutture, le
caserme e gli opifici militari, comunque all’interno della cinta daziaria del 1912, la quale
cesserà di esistere nel 1930 per decreto mussoliniano
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Durante il periodo fascista, per il controllo del territorio cittadino, vengono costruiti i gruppi rionali o altri
edifici di servizio con funzioni anche paramilitari, come le adunate, centrali o rionali. Nel periodo dei bombar-
damenti sono progettati ed edificati dei rifugi antiaerei in edifici militari di particolare importanza strategica
come la Scuola di Guerra, l’ospedale Riberi, l’opificio militare (anche se nella maggior parte dei casi si recupe-
rano ambienti preesistenti come cantine o le gallerie di contromina settecentesche della cittadella). Negli anni
1945-1946, oltre i limiti meridionali di borgo Pozzo Strada, nell’isolato fra le vie Reni, Veglia e corso Allamano
(“campo sud”) e in quello attiguo perimetrato dalle vie Veglia, Pininfarina, Lesna, Tirreno e Reni (“campo
nord”), sono edificate le “Casermette S. Paolo”, oggi conosciute come caserme Atzei, Pugnani e Cesale. In bor-
gata Sassi viene edificato il galoppatoio Dardi, di pertinenza della Scuola di Applicazione, costruito una decina
d’anni dopo le “Casermette” sul terreno del poligono del Meisino. Verso la fine del Novecento viene edificata
ex novo
la caserma Pictet per il Nucleo Regionale della Guardia di Finanza in borgo Lingotto (via Bruno 141),
mentre in questo primo decennio del XXI secolo si stanno dismettendo diverse strutture militari, come le due
caserme De Sonnaz, la caserma Dogali, lo scalo ferroviario di S. Paolo, il gallettificio militare, il MArDiChi con il
vicino magazzino del Genio. Nei secoli alcuni edifici militari sono completamente scomparsi, o ne rimangono
pochi segni: le caserme Arimondi, Ceppi, dei Grani, Monte Nero, della Brocca, S. Teobaldo e Cavalli, i poligoni
della Regia Scuola, del Valentino, dei Ferrovieri e degli Zappatori, le polveriere di S. Paolo, di Stura, del Parco,
della Tesoriera e quella Regia, alcuni magazzini, la fabbrica d’armi, il laboratorio pirotecnico, l’aeroporto mili-
tare, il quartiere di cavalleria, la Regia Accademia e lo scalo ferroviario di borgo Regio Parco.