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favorevoli: l’indagine – per esplicita clausola contrattuale – era da limitarsi alla parte piana
del territorio; si possedeva una ricca messe di elementi ormai noti attraverso gli studi
pregressi; e soprattutto il piccolo gruppo di lavoro (che, suscitando una punta d’orgoglio
nei partecipanti, sarebbe stato indicato a livello nazionale come “la scuola torinese”), for-
mato tutto da storici dell’architettura, risultava fortemente coeso nel considerare come
polarizzante nell’ambito disciplinare la storia dell’urbanistica, della città, del territorio. In
altri termini si intendeva affermare «il primato di una visione urbanistica complessiva dei
problemi entro una griglia interpretativa che individua e verifica vere e proprie tipologie
storico-urbanistiche [...] in cui le singole realtà sono sottese ai grandi sistemi con un con-
tinuo rimando dalle parti al tutto»
18
.
In quest’ottica, la ricerca ha esaminato tre temi principali, articolati in settori, tra i quali
in questa sede mi limito a citare quelli che hanno un diretto rapporto con i nuclei borghi-
giani di cui qui trattiamo.
Il primo tema, volto a individuare i sistemi e gli elementi qualificanti la struttura storica
di Torino, ha approfondito anzitutto lo studio del sistema viario che ha retto i vari settori
di ampliamento nelle successive fasi storiche. Si sono quindi analizzate le relazioni tra i tipi
edilizi e i caratteri urbanistici attraverso alcuni casi emblematici di strutture stradali
19
: via
Cibrario, esempio tipico della prosecuzione degli assi storici; via San Donato, tratto residuo
di antica strada; corso Casale, strada radiale di antico impianto di collegamento interco-
munale e interregionale; largo Brescia, fulcro stellare di assi polarizzati su punti nevralgici
della città sovrapposti al reticolo regolare; corso Giulio Cesare, prosecuzione della strut-
tura viaria per assi storici fuori dalla cinta daziaria. L’analisi, esplicitata in relazioni e tavole
illustrative
20
(fig. 2), ha chiarito tipologie di particolare significato per i settori borghigiani,
in quanto riscontrabili, quanto meno per analogia, nella gran parte di essi.
Il parallelo riscontro di analisi sugli insediamenti storici ha riconsiderato i nuclei già
selezionati nella ricerca sui
Beni culturali ambientali
, riproponendoli ai progettisti del pia-
no come settori urbani degni di tutela. Dal serrato confronto tra Augusto Cagnardi e le
responsabili Vera Comoli e Micaela Viglino, dopo molteplici incontri che per la loro vivacità
suscitavano l’interesse di tutto l’ufficio Urbanistica, si addiveniva a un accordo, accettando
qualche riduzione ma salvaguardando comunque l’impianto generale e pressoché tutti gli
ambiti polari per borghi e borgate
21
.
La mediazione con i pianificatori per rendere operative le scelte proposte dal gruppo di
ricerca ha invece riscontrato uno scarso successo per quanto concerne gli edifici e i com-
plessi edilizi che nel 1984 erano stati identificati con schede, peggiorando una situazione
sulla quale ho precedentemente espresso il mio giudizio critico
22
. Ai singoli manufatti si
era dovuto attribuire allora un giudizio di valore
23
: oltre alle due classi previste dalla L.R.
56/77, «di valore storico artistico» e «di valore ambientale e/o documentario» se ne era
18
Cfr. l’introduzione di Vera Comoli al volume di cui a nota precedente.
19
Cfr. Comoli, Viglino,
Il sistema viario storico
e Montanari,
Tipi edilizi e caratteri urbanistici
, in Comoli,
Viglino, 1992, rispettivamente pp. 21-29 e pp. 61-71.
20
Il rilievo fotografico complessivo dei due fronti strada, allora sperimentato per l’intero sviluppo delle vie
analizzate, qui non può essere riprodotto se non per campioni.
21
Si confronti la presenza degli ambiti in
Beni culturali ambientali
, pp. 224-225, con quella che emerge da
Comoli, Viglino,
Gli insediamenti storici
, in Comoli, Viglino, 1992, pp. 31-55. Nei singoli capitoli su borghi e
borgate è illustrata nel merito la vicenda specifica.
22
Cfr. il testo alle note 8 e 9.
23
Non tratto del problema poiché il giudizio di valore non ha prodotto effetti sperequativi sulle zone borghi-
giane che qui interessano.
2. Stralcio esemplificativo
dell’analisi tra tipologie
edilizie e strutture urba-
nistiche: il tratto di via San
Donato tra corso Principi
Oddone e via Saccarel-
li (da Comoli, Viglino,
1992, p. 67).