Scheda: Tema - Tipo: Scienze e tecniche

Orologi solari e meridiane

Gli orologi solari e le meridiane presenti sul territorio della città di Torino offrono spunti per interessanti itinerari.

Si trovano qui raggruppati, in ordine sparso, a formare un variegato mosaico di quadranti, verticali, orizzontali, portatili, funzionanti, decorativi, evocativi, restaurati, sopravvissuti alle ingiurie del tempo, spariti, documentati, insomma: affascinanti.


Periodo di riferimento: XVII secolo - XXI secolo

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  • tempo

Questi strumenti  con l'ombra creata da una semplice asta e dal raggio del sole segnano l'ora e nel passato  scandivano la vita quotidiana. Generalmente venivano posizionati sul campanile, sulla facciata di una chiesa o su edifici rilevanti per la vita della comunità.

E'  comprensibile che questi gioielli di scienza e di arte siano, con il passare del tempo, con il rifacimento delle facciate e con la diffusione degli orologi meccanici, scomparsi.

Oltre alla loro funzione di misuratori del tempo, non bisogna trascurare l'aspetto puramente decorativo, con  elaborate cornici o con decori dipinti, gli orologi solari offrono quasi sempre motti e sentenze per far riflettere il passante sull'attimo che può diventare eternità oppure un passo avanti verso l'inevitabile morte.

Un nuovo interesse ha portato, in tempi recenti, alla riscoperta, al restauro e a nuove installazioni, tuttavia molti quadranti solari antichi sono ormai irrimediabilmente scomparsi e altri necessitano di un urgente restauro, pena la loro sparizione. A Torino esistono e possono essere ammirate importanti meridiane, come ad esempio quella sul lato destro del Duomo, altre non sono visibili ne è documentata l'esistenza.

Torino conserva circa 100 quadranti solari e perciò può essere annoverata tra le “città delle meridiane”.

 

Glossario

Gnomone: definisce l'estremità dello stilo che genera l'ombra; in alcuni casi presenta un dischetto forato, attraverso il quale passa il raggio luminoso che proietta sul quadrante la posizione del Sole nel cielo.

Linea equinoziale: su questa linea, tracciata in senso trasversale sul quadrante, scorrono l'estremità dell'ombra o il fascio luminoso determinati dallo gnomone nei giorni degli equinozi.

Linea lemniscata: linea a forma di otto, che tiene conto dell'equazione del tempo al mezzogiorno di ciascun giorno dell'anno e che compensa l'effetto delle variazioni di velocità e di inclinazione della Terra, si hanno infatti differenze notevoli, ritardi o anticipi fino a 15/16 minuti rispetto al mezzogiorno.

Linea Meridiana: solitamente contrassegnata con una M e/o con una freccia rivolta verso il basso o con una campanella, segna il passaggio del Sole al meridiano del luogo (Mezzogiorno Locale Vero).

Linee orarie babilonesi: indicano quante ore trascorrono dal sorgere del Sole all'alba del giorno successivo. Abbinate all'orologio ad ore italiche forniva, a mezzogiorno, le ore lavorate al mattino e quelle disponibili fino al tramonto.

Linee orarie canoniche o planetarie: le ore sono contate dall'alba (ora zero) al tramonto (ora duodecima).

Linee orarie francesi o normali: simili a quelle attualmente in uso, indicano quante ore sono passate dalla mezzanotte, dando il nome di Mezzogiorno al culmine del Sole sul meridiano locale. Sono state introdotte dalle leggi napoleoniche in tutta Europa sostituendosi ai sistemi di misurazione in uso precedentemente.

Linee orarie italiche: indicano quante ore trascorrono dal tramonto del Sole al tramonto del giorno successivo, viene quindi posizionata la fine di un giorno e l'inizio del successivo al tramontare del Sole e in qualunque stagione; si può quindi leggere quante ore mancano alla fine del giorno luce.

Meridiana: orologio solare più semplice che indica il Mezzogiorno lungo una linea verticale; per estensione questo termine è utilizzato, impropriamente, per indicare tutti gli orologi solari.

Ora locale/Tempo Medio: fino a metà Ottocento il tempo era misurato nelle diverse località secondo un'ora locale legata al mezzogiorno e, di conseguenza, alla diversa longitudine. In considerazione della bassa velocità di spostamento e della durata dei viaggi, queste differenze di orario erano trascurate. La crescente diffusione di telegrafi e treni rese però necessaria l'introduzione di un coordinamento delle diverse ore locali. All'interno dei singoli stati fu poi stabilito un "tempo medio" nazionale. Dal 1866 anche nel nostro paese venne adottato il "tempo medio di Roma", che non corrisponde alla vera ora locale. Ad esempio, rispetto a Catania, la differenza in minuti è di circa 29' per Torino e 10' per Roma. Di conseguenza, l'istante in cui il nostro orologio segna il mezzogiorno non è il momento in cui il Sole è più alto nel cielo, ma è solamente un tempo medio convenzionale.

Orologio solare: l'ora locale viene letta su un quadrante solare costituito da una superficie piana orizzontale o verticale su cui sono tracciate le linee orarie.

Stilo: è costituito dall'asta infissa nella parete che genera l'ombra. Può essere polare se parallelo all'asse terrestre e orientato verso il Polo Nord Celeste (in prossimità della Stella Polare), segna le ore con tutta la sua ombra. Diversamente può essere normale alla parete (denominato anche ortostilo) che giace sulla linea ideale che unisce l'estremità dello stilo polare con la sua proiezione sulla parete; esso segna le ore solamente con l'estremità dell'ombra della sua punta proiettata sul quadrante.

 

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