

anni [75] erano scorsi nell 'adempimento dei propri doveri e in un lieto avvicendarsi di pacifici studii
e di onesti godimenti con una cara e numerosa famiglia [...]. Si parlò della Sicilia
L.,]
si parlò del
resto d'Italia, che io avea poco prima visitata
L..]
e delle Alpi che io mi proponeva di passare fra
pochissimi giorni. Il viso del vecchio animavasi a quei discorsi, egli avrebbe voluto aver meco visita–
to la feconda mia patria come avea fatto delle Alpi, delle quali ben ricordava allora le varie gite bota–
niche che vi aveva eseguito
L..],
L'indomani fu fissato come il giorno di visita al giardino di Rivoli
L..],
Con gusto e con piacere compartito, racchiudeva allora quel giardino da circa tremila specie di
piante, tra le quali non poche rare e di moltissimo pregio. La bellezza delle stufe, superiori a quanto
era da aspettarsi da un giardino di un privato, la pulitezza dei viali, la diligenza nel custodire le pian–
te, l'ottimo stato di queste chiaramente dimostravano l'amore per esse del loro proprietario.
Colla, autore di numerose opere botaniche, si era laureato in legge a Torino nel
1784 e l'anno successivo era stato aggregato al Collegio di Leggi. Personaggio di spic–
co dell' aristocrazia torinese, con l'occupazione francese nel 1798 veniva chiamato a far
parte del Governo provvisorio. Imprigionato durante la parentesi austro-russa, il
nuovo Governo repubblicano in Piemonte lo inviò quale rappresentante presso la
repubblica Cisalpina. Ma con l'annessione del Piemonte alla Francia, sentì tradite le
sue aspirazioni all'indipendenza e non accettò più cariche pubbliche, dedicandosi
esclusivamente all'attività forense e agli studi botanici. Nel 1848 fu nominato senatore,
ma
il
23 dicembre morì, all'età di 82 anni. Le sue ultime pubblicazioni botaniche vide–
ro la luce proprio nel 1848.
Altro personaggio di spicco era in quegli anni Giuseppe Giacinto Moris, che dopo
la laurea in medicina a Torino era stato nominato a Cagliari professore di Clinica medi–
ca nel 1822. Essendo lo stato sabaudo interessato alla scoperta delle risorse della Sar–
degna ed essendo nota la sua competenza botanica, gli fu dato l'incarico e
il
supporto
finanziario e militare per l'esplorazione botanica dell'isola. La sua campagna di ricerca
durò quattro anni nei quali fu colpito dalla malaria, che minò per sempre la sua salute.
Nel 1829 fu chiamato a Torino come sostituto del professor Capelli; e nel 1831 nomi–
nato professore di Materia medica e di Botanica e direttore dell'Orto botanico. Presi–
dente del Protomedicato, con la riforma dell'Università del 1848, divenne direttore
della Scuola di farmacia. Rivestì cariche pubbliche come consigliere e poi vice presi–
dente del Consiglio superiore della pubblica Istruzione e nel 1848 fu nominato senato–
re del Regno. La sua fama come botanico è legata alla pubblicazione della
Flora Sardoa
e allo studio e all'illustrazione di diverse piante del Cile inviategli da Carlo Berter0
4 •
Per quanto riguarda l'Orto botanico torinese, l'opera del Moris fu molto importan–
te per la sistemazione e ristrutturazione definitiva delle aiuole, delle serre e per la crea–
zione dell'arboreto. Fu merito suo ottenere l'istituzione di un posto di assistente lau–
reato, con l'obbligo di cooperare col professore nella parte amministrativa. A tale
posto fu per primo nominato Giuseppe De Notaris nel 1834, un celebre briologo e
micologo, che nel 1839 divenne professore di Botanica a Genova, mantenendo una
continua corrispondenza epistolare con
il
Moris
5 •
In
essa i temi trattati erano vari:
dalla nomina del Moris a senatore (lettera dell'll maggio 1848 da Genova), 'alle vicen–
de della campagna del 1848 (lettera del 29 maggio 1848 da Genova):
Ho visto sulla nostra gazzetta che siete stato eletto Senatore e me ne sono sinceramente rallegrato.
Così vi è aperto un campo novello per rigenerare le civili istituzioni del nostro paese, dalle quali può
solo venirne un saldo appoggio al nostro governo;
Quest'oggi sono arrivati prigionieri austriaci, tutta Genova era in moto per vederli entrare in città.
Così potessimo averli tutti in nostre mani. Sento dalla via gridare l'intimazione della resa
di
Peschiera,
4
G iuseppe G iacinto Moris (Orbassano 1796-Torino
1869) nella ricerca sulla flora della Sardegna ebbe come
collabo ratori Ca rlo Bertero e Domen ico Lisa. La sua
opera più nota,
Flora Sardoa ,
in tre volumi contiene illu–
strazioni molto belle eseguite su tavole in rame da Hey–
land e da Maddalena Lisa Mussino.
laureato in medicina a Pavia, dopo un periodo di inse–
gnamento a Milano, fu chiamato nel 1834 a Torino. Pro–
fessore
di
Botanica nel 1839 all'Università di Genova, nel
1872 passò all'Università di Roma e
fu
nominato senatore
del Regno. Fu
il
fondatore della Società crittogamologica
italiana e promotore della collezione
Erbario Crittogamico
Italiano.
5
Giuseppe De Notaris (Milano 1805-Roma 1877)
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