

Carlo Alberto istituisce la Depu–
tazione di Storia Patria, 1833 .
Olio su tela (Torino, Archivio di
Stato).
In questo ambiente può essere emblematica la figura di Federico Sclopis, il più
rappresentativo giurista del Piemonte preunitario. In lui si concentrarono le tensioni
del periodo e soprattutto la grande apertura alla più avvertita scienza giuridica d'Ol–
tralpe, francese e tedesca, con una specifica tendenza al cosmopolitismo culturale.
Alto magistrato del regno di Sardegna, futuro presidente del Senato italiano, insigne
studioso della realtà istituzionale piemontese e italiana, storico del diritto ma soprat–
tutto giurista, Sclopis era stato uno dei membri più attivi della commissione albertina
preposta tra il 1831 e il 1837 alla codificazione civile. Tenace assertore della politica
legislativa in tema di codificazione, si trovava al riguardo in polemica con Savigny,
delle cui tematiche storicistiche fu peraltro in seguito ammiratore e diffusore in Pie–
monte e in Italia. Lo scritto di Sclopis contrario alle idee savignyane in materia di
codificazione nasceva dalla situazione che si era venuta creando nel regno di Sardegna
nella prima metà degli anni trenta, durante i lavori preparatori del codice civile alber–
tino, che era destinato di
lì
a poco a imporsi e che aveva subìto proprio in quel perio–
do un momento di stasi. Nell'ambito di una serie di
Discorsi,
intesi a dare una base
ideologica alla codificazione stessa
38 ,
Sclopis rispose al
Beruf
savignyano
39
con un
discorso dal titolo analog0
40 ,
finalizzato a rivendicare la prevalente validità della cer-
editti longobardi, fonti e studi sardi, oltre a cronache pie–
montesi, secondo una prospettiva "nazionale" italiana, per
volumi che vedranno la luce per lo più tra gli anni cin –
quanta e settanta del sec. XIX.
(L'opera
cit., pp. 429-43 9).
38
FEDERIGO SCLOPIS,
Della legislazione civile.
Discorsi,
Torino, Stamperia Reale, 1835, pp. 83- 112
(ristampa anastatica a cura di GIAN SAVINO PENE VIDARI,
Torino, Giappichelli, 1996) su cui si veda
L.
MOSCATI ,
Da
Savigny al Piemonte
cit., pp. 239-253 e
l'Introduzione
di
P ENE VIDARI alla ristampa (pp.
XIII-XXX) .
39
FRIEDRICH CARL VON SAVIGNY,
Vom Beruf unsrer
Zeit fur Geseltzgebung und Rechtswissenschaft,
Heidel–
berg, 18 14.
40
FEDERIGO SCLOPIS,
Della vocazione del nostro seco–
lo alla legislazione e alla giurisprudenza,
in
Della legislazio–
ne civile. Discorsi
cit., pp. 83-112.
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