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Massimo d'Azeglio .

Litografia,

presso Doyen e

c.,

1848 (Tori–

no, Museo Nazionale del Risor-

gimento Italiano).

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I

volta, quasi di sfuggita, nell 'ottobre 1847, prima di tornare a Roma a prepararvi la par–

tecipazione dello Stato pontificio alla prima guerra d'indipendenza.

Questo andare e tornare non

è

cabotaggio: ciò significherebbe che il nostro avesse

dei luoghi di partenza e d'arrivo una coscienza immutevole.

È

piuttosto un muoversi

secondo una dialettica di trasformazione progressiva, di spiemontizzazione - ma non

nel senso di una rinuncia a quei valori morali e di civiltà piemontesi che vengono inve–

ce rivendicati, soprattutto quando messi a confronto con abitudini esotiche

3

o forestie–

re - e di italianizzazione, dell' oggetto e del soggetto tutt'insieme.

In nessun momento del periodo prequarantottesco si arriva, nei primi quattro volu–

mi dell 'epistolario di recente pubblicati

4

e indispensabili all'integrazione dei

RicordP

a

quei giudizi positivi che si avranno negli anni più tardi su Torino e sulla società torine–

se, virtuosa e sola degna di accogliere la capitale del regno

6 •

Calcando invece i

topoi

negativi di molta letteratura di viaggio per la quale Torino

è

quella città bigotta, triste,

formalista, simbolo dell'etichetta di corte, del conformismo e dei pregiudizi di classe,

dalla burocrazia soffocante e così via si costruisce tuttavia progressivamente il ritratto

di una città e di uno stato in (troppo) lenta evoluzione, ma in evoluzione positiva, sin–

tetizzato

in fin e

nei

Ricordi

nel confronto tra la Torino del 1863 e quella del 182F.

Sono perfettamente identificabili i momenti emblematici di questo percorso politi–

co

in progress,

come per esempio, tra i vari incontri avuti con Carlo Alberto, quello del

gennaio del 1839: «Vous savez que nous sommes vieux amis» - gli disse allora il re - ;

J

Episl.,

III,

p.

495 .

4

Epist.

I cit. ; II (1 84 1-1 845), 1989, pp. XXVII-481;

III

(1 846· 1847), 1992, pp. XXIX-603 ;

IV

(Io

gennaio

1848-6 maggio

1849), 1998,

pp.

XLI-441.

5

Anche perché questi non vanno oltre

il

1846.

6

M ASSIMO

D'AzEG LIO,

Questioni urgenti,

in

Scritti e

388

discorsi politici,

a cura di

M ARCUS DE R UBRIS,

Firenze, La

Nuova Italia, 1938,

III,

p. 377.

7

«Torino, che ora mi pare il paese di tutta Italia dove

sia più libertà e dove più si capisca

L..

l,

Torino era dive–

nuta la città più noiosa, più insopportabile di tutta Italia»,

Ricordi,

p.

208.