

I. FERAT,
Preparazione dei fuscelli per fiammiferi e solforazione manuale. Incisioni
in
legno,
in LoUls
FIGUIER,
Il/os/oro, il cautciù, il bitume,
Milano, Treves, 1883, pp. 33; 44.
neva quanti, per ragioni di lavoro, ne venivano a contatto prolungato, a malattie gra–
vissime, in prospettiva mortali, come la necrosi della mascella. Nel secondo caso, già
fin dal secolo
XVI,
a Borgo Dora preesisteva una Regia fabbrica da polveri e raffineria
dei nitri, che, inizialmente isolata e lontana dall'abitato vero e proprio, ne era stata
successivamente incorporata per l'espandersi di quest 'ultimo, entrando infine a far
parte dell' arsenale, la cui costruzione, alla metà dell'BOO non era ancora totalmente
ultimata. TI pericolo di scoppi non era pertanto da trascurare.
Insalubrità, pericoli e cattivi odori si accompagnavano poi a una esistenza vissuta
con precarietà, sempre al limite dell'indigenza, limite facilissimo a varcarsi anche per
ragioni banali, come una malattia prolungata o la scarsità d'acqua nei canali. In quel
sistema produttivo le retribuzioni minime per gli operai
(status
che si conseguiva dopo
non meno di tre anni di apprendistato), andavano dalle 3 lire settimanali per gli addet–
ti
ai
panifici, alle 10 lire dei gioiellieri. Le retribuzioni massime, invece, andavano dalle
7 lire, sempre per i panettieri, alle 21 lire dei tipografi-compositori. Se si considera che
la spesa media giornaliera di puro sostentamento per una famiglia di
4
persone si aggi–
rava attorno alle lire
l,BO,
appare evidente come solo pochi capifamiglia fossero in
grado di sfamare moglie e prole. Tutti gli altri dovevano fare affidamento sugli ancor
più scarsi guadagni di qualche congiunto, spesso ancora fanciullo. E quando non vi
era neppure questa opportunità, accadeva che «la sera, i genitori saltassero la cena o si
cibassero con qualche boccone di pane che era avanzato, e che i bimbi si accontentas–
sero di un po' d'insalata e dei residui della minestra del mattino»14.
Era una situazione di semi indigenza che tendeva ad auto-perpetuarsi proprio per
le caratteristiche che il sistema manifatturiero veniva ad assumere alla vigilia dell'indu–
strializzazione, con l'abbandono delle produzioni disseminate a livello famigliare nelle
campagne e la loro concentrazione in edifici costruiti appositamente per ospitare mac–
chine e lavoratori. «L'accentrarsi delle industrie nelle città o lungo i corsi d'acqua for–
nenti forza motrice e adatti agli scarichi, indipendentemente oramai dalle fonti di
combustibili vegetali, dal momento che si diffondevano i combustibili minerali e
miglioravano i trasporti in funzione dei grossi centri, fomentava l'urbanesimo e il for–
marsi di centri industriali separati dalla campagna e distruggeva la possibilità di eco-
14
L.
BULFEREm
e
R
LURAGI-D,
Agricoltura
cit.,
p.
119.
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