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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)
vatore «di Campagna» (poi San Salvario), Santa Margherita dei Tem-
plari e San Gusmario; verso nord Santa Maria «di Campagna»; verso
ovest l’ospedale di Pozzo Strada; a est, infine, l’ospedale di San Giaco-
mo con l’annessa dipendenza di Santa Maria a capo del ponte sulla Stu-
ra
271
. L’indubbio spopolamento della Campagna torinese non andrà a
ogni modo, né allora né poi, attribuito al fenomeno dell’inurbamento o
a una generale «tendenza depressiva»
272
dell’economia, ma, come si è
detto, è da considerare tra i caratteri originali di tutte le «campagne» le
quali, ciò nonostante, erano assiduamente coltivate e curate dagli abi-
tanti della vicina città e pertanto niente affatto «desolate» a causa del-
la mancanza di una popolazione stabile
273
.
Agli inizi dell’
habitat
moderno.
Almeno dal
xiii
secolo (a parte lo sviluppo di veri e propri borghi)
domuncule
e
airali
, presenti nelle aree periferiche del tessuto urbano, si
diffondevano anche fuori delle mura. La presenza di
curtilia
e
airalia
«se-
cus menia civitatis» parrebbe più frequente nei primi decenni del
xiv
secolo, specialmente in corrispondenza delle
braide
vescovili «extra Por-
ta Phibellona»
274
. La coerenza di diversi «airali» fra loro lascia anzi pen-
sare che essi si giustapponessero l’un l’altro con una certa regolarità, sia
pure non in modo tale da costituire una cintura continua lungo tutto il
perimetro urbano.
Il termine
arealis
indicava propriamente l’«area di un caseggiato ru-
rale (o a tipo rurale in talune città dell’alto medioevo) e il caseggiato stes-
so rurale», mentre
curtilis
significò dapprima «area riservata alla
curtis
»,
poi l’«area non fabbricata di una
curtis
», e infine semplicemente «cor-
tile»
275
. Benché negli estimi torinesi del Trecento
curtilis
alterni talora
con
ortalis
276
, i due termini paiono entrambi rimandare ad «aie» o a «cor-
271
Cfr.
settia
,
Fisionomia urbanistica
cit., rispettivamente pp. 820, 817, 819 (testo corri-
spondente alle note 99, 91, 97). Cfr. anche
pascale
,
Fisionomia territoriale
cit., pp. 243-45, e
be-
nedetto
,
Forme e dinamiche del paesaggio rurale
cit., p. 248.
272
È questa l’opinione espressa da
pascale
,
Fisionomia territoriale
cit., p. 245.
273
Per le condizioni dell’area suburbana sino alla fine del
xiii
secolo cfr.
settia
,
Fisionomia
urbanistica
cit., pp. 810-13 (testo corrispondente alle note 73-82); cfr. anche
m. t. bonardi
,
L’uso
sociale dello spazio urbano
, in
comba
e
roccia
(a cura di),
Torino fra Medioevo e Rinascimento
cit.,
Torino 1993, p. 149.
274
BSSS, 187, p. 169, doc. 121 (10 maggio 1304); p. 28, doc. 20 (7 ottobre 1306); pp. 172-
73, doc. 124 (15 gennaio 1314); pp. 197-98, doc. 142 (24 maggio 1318); p. 198, doc. 143 (25 feb-
braio 1318).
275
serra
,
Contributo
cit., pp. 32, 66.
276
Cfr. ad esempio, ASCT, Dor. 1363, c. 29
r
: «ortalis seu curtilis siti extra porta Palacii»;
86
r
: «quodam curtile seu ortale».