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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)
guardare gli impianti (che vennero infatti più volte distrutti)
293
e non a
proteggere l’esigua popolazione residente.
Dopo che le scorrerie monferrine si erano succedute con ritmo in-
quietante per tutta la seconda metà del Trecento, l’allargamento della
sovranità sabauda alla sponda sinistra del Po, avvenuta al tempo di Ame-
deo VIII, ebbe certamente il suo peso nel determinare in territorio to-
rinese una maggiore sicurezza, ma ciò che contribuì allo stabilimento di
una nuova atmosfera fu soprattutto il mutamento generale del quadro
politico italiano, cui si accompagnarono miglioramenti economici nel-
l’agricoltura e un progressivo incremento demografico. Trovò così fi-
nalmente l’ambiente favorevole per affermarsi quella diffusione di un
popolamento sparso più volte frustrata nei secoli precedenti. La molti-
plicazione delle
domus
, dei
tecta
, degli
airali
e delle «domus cum tectis»,
da allora in atto su tutta la superficie del territorio torinese, trova una
prima attestazione negli estimi del 1445 per proseguire poi, sempre più
fitta, nella seconda metà del secolo
294
, coinvolgendo tanto la pianura
quanto l’area collinare. Non si trattava del recupero di un assetto inse-
diativo precedente, ma di una creazione
ex novo
conforme, probabil-
mente, non soltanto alle rinnovate condizioni dell’economia e della si-
curezza e alla distribuzione del possesso, ma anche a una mentalità ge-
nerale ormai «moderna» destinata a giungere sino ai nostri giorni.
(
a. a. s.
)
293
Ibid.
, pp. 113-15.
294
benedetto
,
Forme e dinamiche del paesaggio rurale
cit., pp. 252-61.