

vati, come indica, ad esempio, la denominazione del «ierbum de Sac-
chis»
256
. Tanto il bosco quanto il semplice gerbo sono spesso associati ad
appezzamenti di prato
257
che appare coltura assai più diffusa rispetto al-
la
terra
, cioè all’arativo. Questo, al contrario, prevale di gran lunga ne-
gli altri due settori, certamente più asciutti, comodi e redditizi, insieme
con pochi prati, sia intorno alla Dora, dove è nota una sola menzione di
bosco, sia nella zona sud-occidentale, dove la sua presenza appare di po-
co più frequente
258
accanto a isolate menzioni di gerbo, di pascolo e di
terra comune
259
. Non diversa la situazione della zona denominata Van-
chiglia
260
, che soltanto all’inizio del Trecento si aprirà alla coltura viti-
cola
261
, per ora strettamente limitata all’area collinare. Una certa pre-
senza di
braide
risulta soprattutto diffusa nell’area suburbana e in spe-
cie fra la città e la Dora; alcune compaiono però anche oltre la Stura
lungo la strada che porta a Settimo
262
.
Possiamo aggiungere un’osservazione metrologica di qualche inte-
resse. Sino alla metà del
xiii
secolo le misure agrarie sono per lo più
espresse in
centenarii
, in seguito a poco a poco sostituiti dalle «giorna-
te», che sappiamo tradizionalmente composte di 100 tavole. Ora, nel
1211 si parla di un terreno misurante 3
centenarii
meno 12 tavole, e nel
1249 si dichiara espressamente che un appezzamento è di 7 giornate
«seu centenariis»
263
. Si tratta di elementi forse sufficienti per conclu-
dere che il
centenarius
si chiamava così perché composto di 100 tavo-
La città e il suo territorio
87
256
BSSS, 36, p. 204, doc. 196 (27 maggio 1227).
257
Per esempio: BSSS, 36, p. 204, doc. 196 (27 maggio 1227); p. 209, doc. 200 (14 settem-
bre 1228); p. 210, doc. 201 (ottobre 1228); p. 212, doc. 204 (22 dicembre 1228); BSSS, 106, pp.
69-70, doc. 42 (13 marzo 1228); pp. 71-72, doc. 43 (3 aprile 1228); BSSS, 36, pp. 241-42, doc.
232 (giugno 1238); BSSS, 44, p. 300, doc. 21A (14 luglio 1244); BSSS, 36, p. 266, doc. 253 (apri-
le-maggio 1245); p. 272, doc. 258 (15 novembre 1249).
258
Rispettivamente:
palazzetti
,
La chiesa di San Benedetto
cit., pp. 4-5, doc. 3 (7 maggio
1134);
f. gabotto
,
f. guasco di bisio
,
g. peyrani
,
g. b. rossano
e
m. vanzetti
(a cura di),
Car-
te varie a supplemento e complemento dei volumi II, III, XI, XII, XIII, XIV, XV, XXII, XXXVI,
XLIV, LXVII, LXVIII della Biblioteca della Società storica subalpina
, Pinerolo 1916 (BSSS, 86),
p. 48, doc. 32 (8 febbraio 1126); BSSS, 68, p. 174, doc. 154 (11 aprile 1264): 10 giornate di
boschi «versus Bulgarum».
259
Rispettivamente: BSSS, 36, p. 77, doc. 73 (10 agosto 1183); BSSS, 65, p. 54, doc. 64 (16
gennaio 1199); p. 49, doc. 57 (7 novembre 1193).
260
Bosco: BSSS, 44, p. 300, doc. 21A (14 luglio 1244); gerbo: BSSS, 187, p. 173, doc. 125
(2 aprile 1314); prato: p. 291,
ibid
. e doc. 238 (29 marzo 1319).
261
BSSS, 187, pp. 173-74, doc. 125 (2 aprile 1314): divieto di piantare salici e altri alberi che
facciano ombra, ma «vites et cesias plantari possint».
262
Per queste ultime: BSSS, 36, p. 28, doc. 19 (23 febbraio 1156); p. 89, doc. 85 (1° gennaio
1191); p. 105, doc. 105 (5 marzo 1195).
263
Rispettivamente: BSSS, 86, p. 80, doc. 69 (22 febbraio 1211); BSSS, 36, p. 272, doc. 258
(15 novembre 1249). Sulla giornata di 100 tavole cfr.
a. martini
,
Manuale di metrologia
, Torino
1883, p. 784.