

Privi di precedenti esperienze familiari nel settore, fatta eccezione
per Michele Borgesio, sembrano tutti gli imprenditori sinora noti che
operarono nel campo della spezieria nei primi anni del Quattrocento. Fra
essi, assai fortunato, Onofrio de Triesto, immigrato nel 1398, membro
del consiglio comunale sin dal 1403 e titolare di una spezieria sempre più
affermata, la cui crescita andò di pari passo con l’incremento del suo pa-
trimonio immobiliare: 8 giornate nel 1404 e 27 nel 1415. Botteghe ben
avviate, nei primi anni del Quattrocento, furono anche quelle di Alessio
di Brozolo e di Nicolino de Crovesio. Chiaro esempio di intraprendenza
e di riuscita negli affari rimane tuttavia quello di Oberto Calcagno: il fat-
tore e poi socio di Michele Borgesio che, immigrato da Piossasco, anco-
ra denunciava all’estimo del 1415 la proprietà di una sola giornata di ter-
reno, ma che ne dichiarava ben 49 nel 1428 e 73 nel 1436
111
.
Il radicale rinnovamento del gruppo degli imprenditori impegnati
nella spezieria, dovuto a ragioni demografiche non meno che economi-
che, soltanto in qualche caso portò tuttavia alla ribalta uomini veramente
nuovi come il Voirone o il de Triesto: gli altri provenivano infatti da fa-
miglie impegnate da tempo negli affari e attente, come gran parte del
gruppo dirigente torinese, a diversificare gli investimenti. Tale polie-
dricità delle attività economiche unite alla differenziazione delle risor-
se appare anche più chiaramente a chi osservi da vicino il settore del
commercio dei tessuti di importazione.
Nonostante la penuria documentaria riguardante la prima metà del
Trecento e la casualità delle attestazioni, è possibile identificare con
chiarezza i proprietari di alcune botteghe. Si sa per esempio che nel 1325
operava a Torino una bottega di panni di proprietà dei Provana, i cui
gestori furono multati per l’utilizzazione di una misura non segnata col
segno del comune. Come a Pinerolo, dove avevano un’altra
apotheca
, i
Provana vi commerciavano probabilmente pannilana francesi integran-
do l’attività mercantile con quella più propriamente finanziaria in cui
erano specializzati.
A partire dal 1340 circa il commercio dei panni di importazione av-
veniva anche in un’altra bottega, quella dei Boatteri (
Bovaterii
,
Boveta-
rii
), aperta probabilmente da Bertolotto Boatteri, immigrato a Torino
l’anno precedente insieme ai figli e ai numerosi nipoti. Giacomo d’Acaia
L’economia
155
111
ASCT, Marm. 1404, f. 8
r
; Marm. 1415, f. 1
r
(figlie e genero di A. Voirone); Marm.
1404, f. 5
v
; Marm. 1415, f. 2
v
(Michele Borgesio); Pust. 1404, f. 27
r
; Pust. 1415, f. 52
v
(de
Triesto); Dor. 1415, f. 41
r
(Brozolo). Su tutti questi personaggi e per una valutazione diversa
della crisi della categoria degli speziali fra Tre e Quattrocento:
barbero
,
Un’oligarchia urbana
cit., pp. 159 sgg. Cfr. sopra, p. 153.