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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)
anche, in un futuro non lontano, ad avvicinarsi sempre più a loro sul
piano sociale
1
.
Le f az i on i nob i l i a r i .
Gli statuti della Società di San Giovanni Battista pubblicati nel 1389,
al momento della sua rifondazione, stabiliscono che i membri e i consi-
glieri della Società possono essere scelti fra tutti coloro che risiedono a
Torino e vi pagano regolarmente la taglia, «exceptis et expulsis omni-
bus de hospitiis, agnationibus et albergis illorum de Ruore, de Silis, de
Czuchis, de Borgensibus, de Beccutis et de Gorzano». Questo provve-
dimento restrittivo individua con precisione non tanto le famiglie giu-
ridicamente tenute per nobili nella Torino del Trecento, giacché ve n’e-
rano altre, né tutte erano escluse per principio dalla Società popolare;
ma piuttosto le famiglie che potremmo chiamare magnatizie, e nei cui
confronti gli altri cittadini manifestavano una dichiarata diffidenza. Fa-
miglie non soltanto nobili, ma antiche, le più antiche anzi in città, giac-
ché le loro prime attestazioni documentarie risalgono talvolta addirit-
tura all’
xi
, e altrimenti al
xii
secolo; famiglie non soltanto numerose, ma
le più numerose, avendo avuto agio di ramificarsi sull’arco di molte ge-
nerazioni; famiglie, infine, avvezze più dei loro concittadini all’uso del-
le armi, poiché contavano dei cavalieri fra i loro antenati e qualche vol-
ta anche fra i loro membri viventi, e possedevano castelli e caseforti in
campagna, e torri in città. Si comprende dunque che mercanti e arti-
giani, e magari anche nobili meno illustri, guardassero alla loro ricchez-
za e prepotenza come a un pericolo per la democrazia comunale, benché
poi i rappresentanti di queste medesime famiglie sedessero regolarmen-
te in consiglio di credenza e occupassero gran parte delle magistrature
del comune; e che perciò si fosse giudicato necessario escluderle da un’or-
ganizzazione di autodifesa come la Società di San Giovanni Battista, co-
stituita, a suo tempo, proprio per difendere i cittadini da prepotenze ed
abusi
2
.
1
Sull’argomento di questo capitolo cfr. in generale
a. barbero
,
Un’oligarchia urbana. Politica
ed economia a Torino fra Tre e Quattrocento
, Roma 1995.
2
Cfr.
m. chiaudano
(a cura di),
Gli statuti della Società di San Giovanni Battista del 1389
, To-
rino 1933 (BSSS, 138/2), pp. 10 e 41. Le più antiche fra le famiglie magnatizie sono quelle degli
Zucca, il cui primo rappresentante, Giovanni detto Ruffino Zucca, era già morto nel 1080, e dei
Sili, già esistenti con questo cognome negli stessi anni, dato che nel 1112 sono documentati Ro-
dolfo e Aldo figli di Gosberto Silo: cfr. rispettivamente
g. borghezio
e
c. fasola
,
Le carte dell’Ar-
chivio del Duomo di Torino (904-1300, con appendice 1301-1433)
, Torino 1931 (BSSS, 106), n. 8,
e
f. gabotto
,
Carte varie
, Pinerolo 1916 (BSSS, 86), n. 29.