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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)
res
, con la concessione di domicilio a condizioni particolarmente van-
taggiose
72
. Contestualmente le autorità cittadine poterono contare sul-
la disponibilità di medici di una certa fama, spesso forestieri richiama-
ti dalla presenza dello
Studium
, che si cercava ormai di controllare of-
frendo loro un incarico pubblico mediante la stipula di regolari contratti.
Anche se – come è noto – per l’esercizio dell’arte medica allora non era
ancora richiesto alcun titolo di studio, tra i medici «condotti» di Tori-
no il numero dei laureati risulta superiore rispetto agli altri centri del
Piemonte, tanto più che in qualche caso essi erano anche docenti uni-
versitari. Inoltre taluni appartenevano all’
entourage
dei principi d’Acaia
o dei conti di Savoia, di cui erano spesso medici personali nonché con-
siglieri, condizione dalla quale traevano vantaggi non indifferenti: così
nell’ottobre del 1417 Giovanni di Concorezzo, medico accreditato alla
corte di Ludovico d’Acaia, fu presentato alla credenza torinese da una
lettera del principe e ottenne perciò condizioni contrattuali eccezional-
mente interessanti
73
. Tuttavia le pressioni signorili mettevano in diffi-
coltà gli amministratori locali, sempre attenti a limitare la spesa pubbli-
ca, come accadde nel 1416, quando un tentativo di decurtare da 100 a
60 fiorini la retribuzione annua promessa un paio d’anni prima al me-
dico milanese Antonio Cusano, ma divenuta ormai insostenibile, fallì
dopo un lungo braccio di ferro con il principe d’Acaia che non esitò a
fare ricorso al sequestro di venti consiglieri nella sede comunale
74
.
I Torinesi dunque potevano disporre di un’assistenza sanitaria com-
plessivamente abbastanza qualificata, sempre che poi i consueti ritar-
di con cui medici e chirurghi comunali ottenevano il versamento dei
compensi pattuiti (quasi mai erogati alle scadenze stabilite) non finis-
sero con il giustificare di fatto un loro minore impegno nell’incarico
pubblico. Del resto proprio le difficoltà di bilancio, che negli ultimi
secoli del medioevo condizionarono notevolmente tutta l’attività poli-
tica, rappresentano uno dei principali limiti anche agli interventi in ma-
teria di salute pubblica, quando per carenza di fondi le amministrazio-
ni locali si vedevano costrette a drastici ridimensionamenti dei pro-
grammi, tagliando in primo luogo le spese che in quel momento non
erano considerate indispensabili, con un inevitabile abbassamento del
livello dei servizi di pubblica utilità.
(
i. n.
)
72
Cfr. ad esempio ASCT,
Ordinati
, 49, f. 52
r
, verbale del 5 giugno 1408.
73
ASCT,
Ordinati
, 57, ff. 88
v
-89
r
, verbale del 19 ottobre 1417.
74
naso
,
Medici e strutture sanitarie
cit., pp. 179, 181, 184.