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294

Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)

res

, con la concessione di domicilio a condizioni particolarmente van-

taggiose

72

. Contestualmente le autorità cittadine poterono contare sul-

la disponibilità di medici di una certa fama, spesso forestieri richiama-

ti dalla presenza dello

Studium

, che si cercava ormai di controllare of-

frendo loro un incarico pubblico mediante la stipula di regolari contratti.

Anche se – come è noto – per l’esercizio dell’arte medica allora non era

ancora richiesto alcun titolo di studio, tra i medici «condotti» di Tori-

no il numero dei laureati risulta superiore rispetto agli altri centri del

Piemonte, tanto più che in qualche caso essi erano anche docenti uni-

versitari. Inoltre taluni appartenevano all’

entourage

dei principi d’Acaia

o dei conti di Savoia, di cui erano spesso medici personali nonché con-

siglieri, condizione dalla quale traevano vantaggi non indifferenti: così

nell’ottobre del 1417 Giovanni di Concorezzo, medico accreditato alla

corte di Ludovico d’Acaia, fu presentato alla credenza torinese da una

lettera del principe e ottenne perciò condizioni contrattuali eccezional-

mente interessanti

73

. Tuttavia le pressioni signorili mettevano in diffi-

coltà gli amministratori locali, sempre attenti a limitare la spesa pubbli-

ca, come accadde nel 1416, quando un tentativo di decurtare da 100 a

60 fiorini la retribuzione annua promessa un paio d’anni prima al me-

dico milanese Antonio Cusano, ma divenuta ormai insostenibile, fallì

dopo un lungo braccio di ferro con il principe d’Acaia che non esitò a

fare ricorso al sequestro di venti consiglieri nella sede comunale

74

.

I Torinesi dunque potevano disporre di un’assistenza sanitaria com-

plessivamente abbastanza qualificata, sempre che poi i consueti ritar-

di con cui medici e chirurghi comunali ottenevano il versamento dei

compensi pattuiti (quasi mai erogati alle scadenze stabilite) non finis-

sero con il giustificare di fatto un loro minore impegno nell’incarico

pubblico. Del resto proprio le difficoltà di bilancio, che negli ultimi

secoli del medioevo condizionarono notevolmente tutta l’attività poli-

tica, rappresentano uno dei principali limiti anche agli interventi in ma-

teria di salute pubblica, quando per carenza di fondi le amministrazio-

ni locali si vedevano costrette a drastici ridimensionamenti dei pro-

grammi, tagliando in primo luogo le spese che in quel momento non

erano considerate indispensabili, con un inevitabile abbassamento del

livello dei servizi di pubblica utilità.

(

i. n.

)

72

Cfr. ad esempio ASCT,

Ordinati

, 49, f. 52

r

, verbale del 5 giugno 1408.

73

ASCT,

Ordinati

, 57, ff. 88

v

-89

r

, verbale del 19 ottobre 1417.

74

naso

,

Medici e strutture sanitarie

cit., pp. 179, 181, 184.