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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)
elaborazione di esperienze cristiane ortodosse ed eterodosse. Torino bas-
somedievale non è città di santi, né di eretici: anche quando qualche
spunto innovativo sembra emergere, esso non si realizza in città, anzi
talvolta se ne può persino allontanare. Torino due e trecentesca non co-
nosce identità peculiari sul piano religioso ed ecclesiastico: su altri pia-
ni paiono collocarsi gli elementi connotanti la storia della città in quei
secoli.
1.
Religiosità delle opere e «nuovo» monachesimo.
Il 31 marzo 1231 la «domina» Isabella, vedova del «dominus» Ai-
nardo Umberto, faceva redigere un atto
4
a conferma che le ultime vo-
lontà del marito erano state realizzate: nei pressi di Torino, oltre la Do-
ra, «iusta stratam publicam peregrinorum et mercatorum», era sorto
quell’ospedale (affidato a frate Alberto) per la nascita del quale Ainar-
do aveva tanto lavorato – la prima idea risaliva al 1208
5
– e aveva prov-
veduto alle necessarie donazioni immobiliari e fondiarie. Esso era stato
affidato all’ordine dei Crociferi e nella primavera del 1231 erano giun-
ti a Torino il maestro dell’ordine, Bartolomeo (che risiedeva in Bolo-
gna), frate Alberto, priore di Santa Maria di Milano, e frate Marchisio,
precettore dell’ospedale di San Marco di Asti. La presenza di tre pre-
stigiosi membri dell’ordine dei Crociferi documenta la solennità dell’av-
venimento. L’ospedale torinese era stato fermamente voluto da Ainar-
do Umberto che già nel marzo 1226 aveva preso contatto con i Croci-
feri, agendo in piena collaborazione con altri tre «cives Taurinenses», i
«domini» Giovanni Carmenta, Gavarro e Bertolotto Arpini
6
. Si tratta
di personaggi eminenti nella vita del comune torinese dello scorcio del
xii
secolo e dei primi decenni del Duecento
7
. Essi sono individui sensi-
4
g. borghezio
e
c. fasola
,
Le carte dell’Archivio del Duomo di Torino (904-1300, con appen-
dice di carte scelte 1301-1433)
, Torino 1931 (BSSS, 106), pp. 76-83, doc. 45.
5
Cfr.
ibid.
, pp. 50-52, doc. 31.
6
Ibid.
, pp. 65-68, doc. 41.
7
Su tali personaggi cfr.
f. gabotto
,
Cartario di Pinerolo fino all’anno 1300
, Pinerolo 1899 (BS-
SS, 2), p. 131, doc. 94 (a. 1228); p. 143, doc. 97 (a. 1232); p. 147, doc. 98 (a. 1232); pp. 152, 156,
doc. 100 (a. 1235);
b. baudi di vesme
,
e. durando
e
f. gabotto
,
Carte inedite e sparse di signori e
luoghi del Pinerolese fino al 1300
, Pinerolo 1909 (BSSS, 3/2), p. 274, doc. 89 (a. 1213);
f. gabot-
to
e
g. b. barberis
,
Le carte dell’Archivio Arcivescovile di Torino fino al 1300
, Pinerolo 1906 (BS-
SS, 36), p. 102, doc. 101 (a. 1193;
f. cognasso
,
Cartario dell’abazia di San Solutore di Torino. Ap-
pendice di carte varie relative a chiese e monasteri di Torino
, Pinerolo 1908 (BSSS, 44), pp. 88 sg.,
doc. 66 (a. 1203);
f. cognasso
,
Documenti inediti e sparsi sulla storia di Torino (1006-1303)
, Pine-
rolo 1914 (BSSS, 65), p. 54, doc. 63 (a. 1198); pp. 54 sg., doc. 64 (a. 1199); p. 65, doc. 75 (a.
1209); p. 76, doc. 84 (a. 1215); p. 127, doc. 128 (a. 1234);
f. gabotto
,
f. guasco di bisio
,
g. pey-