Table of Contents Table of Contents
Previous Page  316 / 852 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 316 / 852 Next Page
Page Background

302

Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)

tanta del Duecento, se nel 1272 la comunità può contare, oltre che sul-

la badessa, su undici «sorores»

17

. La loro provenienza in prevalenza non

torinese induce a pensare a una ricostituzione della comunità di non mol-

to anteriore – è noto che i nuovi enti religiosi tendono col tempo a un

reclutamento in massima parte locale –, essendo presenti ben tre «so-

rores» originarie di Asti (un legame con le «domine» di questa città è

attestato ancora nel 1289), due della Liguria, una di Cremona e solo

quattro, forse, della diocesi di Torino.

Un significativo ritardo insediativo concerne la presenza in Torino

dei frati Predicatori. Il loro stanziamento è da far risalire non prima del-

la metà degli anni Sessanta del

xiii

secolo: nel 1271 il convento torine-

se è definito «novella plantatio»

18

. Invero già nel 1266 i Predicatori

avrebbero dovuto insediarsi nella chiesa di San Dalmazzo, secondo quan-

to previsto in una lettera di Clemente IV

19

. Perché ciò non sia avvenu-

to, non si sa. Si sa, invece, che il nuovo insediamento fu favorito da fra-

te Giovanni di Torino del convento di Sant’Eustorgio di Milano, il qua-

le inoltre nel 1278, col consenso dei suoi superiori, lasciò ai confratelli

torinesi una cospicua donazione libraria costituita da una settantina di

codici

20

. Torino, dunque, rimane tagliata fuori dalla diffusione domeni-

cana della prima metà del Duecento, mentre i frati Predicatori, in quel

periodo, risultano già insediati in Vercelli, Asti, Alessandria, Tortona

e, persino, in Chieri e Savigliano

21

. Ciò non toglie che, una volta in To-

rino, essi presto cerchino un’espansione, in direzione dell’imbocco del-

la valle di Susa, in Rivoli, con intenti specificatamente pastorali e in ar-

monia con i rappresentanti locali del conte di Savoia

22

.

2.

L’episcopato: dall’instabilità a un funzionamento ordinato.

Salimbene de Adam racconta di aver conosciuto in un monastero ge-

novese di monaci «bianchi», poco prima della metà del Duecento, «qui-

17

BSSS, 44, pp. 308 sg., doc. 23.

18

f. gabotto

,

La fondazione della biblioteca dei Domenicani di Torino

, in «Giornale storico e

letterario della Liguria»,

iv

(1903), p. 4 (dell’estratto).

19

v. ferrua

,

I frati Predicatori a Torino: dall’insediamento a tutto il secolo

xiv

, in «BSBS»,

xc

(1992), pp. 119 sg.

20

Cfr.

gabotto

,

La fondazione della biblioteca

cit., pp. 4-6;

ferrua

,

I frati Predicatori

cit.,

pp. 156-59.

21

Cfr.

g. g. merlo

,

Tra eremo e città. Studi su Francesco d’Assisi e sul francescanesimo medieva-

le

, Assisi 1991, pp. 166 sg.

22

f. rondolino

e

r. brayda

,

San Domenico in Torino

, Torino 1909, pp. 22, 35 e nota 25.