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a Tedisio succede Guido de Canalis, il quale era «canonicus Taurinen-

sis» e ripetutamente era stato impegnato in qualità di vicario dal suo

predecessore, che nel 1348 sarà nominato Tommaso di Savoia fratello

del principe Giacomo d’Acaia e che, dopo un breve episcopato di Bar-

tolomeo, seguirà il lunghissimo periodo di Giovanni di Rivalta, dal 1365

al 1411

43

.

La stabilità sembra comportare una più ordinata ed efficace dire-

zione della diocesi, con riflessi anche nel controllo vescovile delle ini-

ziative e degli enti assistenziali. Dal vescovo Goffredo, che era stato

precettore antoniano, in Torino viene introdotto l’ordine ospedaliero

di Sant’Antonio di Vienne, al quale nel 1271 il presule, accogliendo la

richiesta del rettore e maestro di quell’ordine desideroso di avere una

chiesa «iuxta menia civitatis Taurini», dona la chiesa di San Dalmaz-

zo «cum ecclesia» di San Giorgio

44

. Quando nel 1291 il «dominus» Gu-

glielmo Ainardo decide di dar vita a un ospedale, lo fa «secundum con-

scilium domini episcopi», che è ancora Goffredo

45

. Per altro verso, a

partire dall’episcopato di Tedisio le riunioni sinodali si fanno più fre-

quenti e regolari: in esse il clero diocesano, che per lo più viveva di-

sperso, veniva tutto insieme a contatto col proprio vescovo e da lui ri-

ceveva gli orientamenti pastorali, sacramentali, culturali, morali e giu-

ridici, di solito codificati in una raccolta statutaria oppure resi noti

attraverso la pubblicazione delle norme emanate dal titolare della sede

metropolitana, l’arcivescovo di Milano.

Di Tedisio sono pervenuti gli statuti promulgati nelle sinodi tenute

a Torino, nella chiesa di San Salvatore «de Donno», nel maggio del 1270

e del 1286

46

. Il vescovo Guido nella sinodo torinese del maggio 1332

«quasdam constituciones provinciales et synodales dudum editas per ve-

nerabiles patres quondam archiepiscopos Mediolanenses et per ipsum

dominum episcopum et predecessores suos publicavit seu legi et publi-

cari fecit»

47

, e nell’agosto 1339, nella propria residenza pinerolese, fa

«autenticare et in formam publicam redigere» una costituzione provin-

ciale dell’arcivescovo Castone «in pergameno scripta et ipsius domini

Vita religiosa e uomini di Chiesa in un’età di transizione

307

43

Cfr., in generale,

g. b. semeria

,

Storia della chiesa metropolitana di Torino descritta dai tem-

pi apostolici sino all’anno 1840

, Torino 1840, pp. 192 sgg.

44

BSSS, 106

, pp. 131-34, doc. 71.

45

Ibid.

, pp. 169-71, doc. 87.

46

g. briacca

,

I Decreti sinodali torinesi di Goffredo di Montanaro (a. 1270, a. 1286)

, Torino

1985, pp. 137-55.

47

Ibid.

, p. 157.