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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)
doveva essere ben presente a tutti, si evita addirittura di specificare i
soggetti obbligati alla presentazione della denuncia, nonché i criteri di
definizione dell’unità contributiva
4
. L’unica possibilità di comprendere
il reale significato demografico della fonte risiede pertanto in uno stu-
dio critico dei dati che essa offre.
Tale studio, condotto particolarmente sugli estimi degli anni 1445-
1146, 1464, 1488 e 1510, sembra indicare che, quasi senza eccezioni,
l’unità contributiva corrisponde ad un gruppo familiare (non necessa-
riamente una famiglia nucleare) coresidente e detenente i propri beni
pro indiviso
. Infatti proprio la residenza costituisce un importante ele-
mento nell’identificazione del contribuente. Essa determina costante-
mente a quale quartiere e isolato (
carignone
) la denuncia debba essere
attribuita e, inoltre, rappresenta sempre la prima voce della denuncia
stessa
5
; per i contribuenti, peraltro poco numerosi, che non possiedono
una casa, ci si premura di indicarne la residenza o si giunge persino a ri-
servare loro un
carignone
a parte
6
. Le eccezioni all’assunto che ad ogni
famiglia coresidente corrisponda una sola registrazione a catasto sono
tanto poco numerose da poter essere tutte menzionate e agevolmente
spiegate: si tratta sempre di casi in cui si rende opportuno duplicare le
dichiarazioni all’interno di una famiglia per tenere disgiunti i beni pa-
rafernali da quelli del marito, oppure per tutelare i diritti ereditari di
orfani la cui madre si sia risposata o che siano stati accolti in un nuovo
nucleo familiare
7
. Le eccezioni all’assunto che si tratti di famiglie e non
di altre unità artificiali senza valore demografico sono ancora più spo-
radiche. Non se ne rileva nessuna nell’estimo del 1445-46 e in quello
del 1464, due soltanto nel 1488 (in entrambi i casi si tratta di soci nel-
l’esercizio di attività commerciali che presentano una dichiarazione con-
giunta)
8
e tre nel 1510, due delle quali sono ancora costituite da società
4
Capitoli e Statuti del Comune di Torino nel secolo
xv
per la registrazione dei beni soggetti a ta-
glia
, in
a. cavallari murat
(a cura di),
Forma urbana e architettura nella Torino barocca
, II, Tori-
no 1968, pp. 363-73.
5
Sui
carignoni
come isolati della città medievale e unità amministrativa di base cfr.
m. t. bo-
nardi
,
Dai catasti allo spazio urbano
, in
r. comba
e
r. roccia
(a cura di),
Torino fra Medioevo e Ri-
nascimento. Dai catasti al paesaggio urbano e rurale
, Torino 1993, pp. 55-118; cfr. anche
m. chiau-
dano
,
I quartieri della «civitas Taurini» nel
xiv
secolo
, in «Torino»,
xx
(1942), fasc. 7, p. 14.
6
ASCT, Nuova 1464, f. 99
r
: «Carignonum illorum qui nullas domos registraverunt tam ci-
vium quam habitatorum»; contribuenti che non denunciano case, ma di cui viene indicata la resi-
denza: ASCT, Marm. 1445, ff. 5
v
, 12
v
, 39
v
; Dor. 1464, ff. 3
v
, 9
v
, 13
r
, 30
r
, 35
v
, 44
r
, 110
r
, 119
r
.
7
ASCT, Pust. 1445, f. 3
v
; Dor. 1445, f. 127
r
; Marm. 1464, f. 53
r
; Dor. 1464, f. 7
v
; Nuova
1488, f 61
v
; Marm. 1488, f. 16
v
; Dor. 1488, ff. 5
r
, 54
v
, 58
v
, 94
v
; Pust. 1510, ff. 131
r
, 177
v
, 238
v
,
255
r
; Dor. 1510, ff. 104
v
, 139
r
; Nuova 1510, ff. 89
v
e 124
r
.
8
ASCT, Dor. 1488, f. 27
r
; Pust. 1488, f. 68
r
.