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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)
cano il numero degli abitanti fra le 3500 e le 4000 anime: Comba giun-
ge alla cifra inferiore utilizzando un coefficiente di 4,5, mentre Cibra-
rio e Castiglioni, con un coefficiente pari a 5, pervengono ad una stima
probabilmente eccessiva
28
. Il primo dato certo a cui si può fare riferi-
mento indica che la città, circa un decennio dopo la restaurazione sa-
bauda di metà Cinquecento, conta ormai 14 244 abitanti
29
.
Adottando per la prima metà del
xv
secolo un coefficiente di molti-
plicazione di 4,5 e di 5 per il periodo seguente, con una percentuale di
sfuggenti all’estimo che, partendo dal 10 per cento, si innalza di un pun-
to ogni decennio, si otterrebbero i risultati che appaiono nell’ultima co-
lonna della tabella 1.
Può forse apparire eccessivo e poco convincente il vero balzo in avan-
ti che, secondo questi calcoli, si verificherebbe intorno alla metà del se-
colo, ma è necessario considerare che l’innalzamento del coefficiente
familiare adottato in qualche misura enfatizza l’entità di una crescita in
ogni caso indubitabile. Inoltre fra il 1453 e il 1464 si situa un altro av-
venimento capace di alterare un poco il profilo della curva demografi-
ca: in questo lasso di tempo, infatti, dopo lunghe trattative, vari tenta-
tivi di soluzione e alcune false partenze, viene definito in forma con-
clusiva lo
status
di una zona posta a sud della città, presso i confini di
Moncalieri, nella quale abitavano alcune famiglie che precedentemen-
te non venivano registrate negli estimi torinesi
30
. L’inserimento fra i
contribuenti degli abitanti del castello di Drosso, degli «homines de
Burgorato» da esso dipendenti e dei Darmelli, una grande famiglia re-
sidente in un proprio insediamento talora definito «Palacium Darmel-
lorum», porta ad un incremento delle partite catastali valutabile in cir-
ca venti unità.
Considerato ogni aspetto e accettando l’inevitabile margine di in-
certezza derivante dalle fonti, la progressione della popolazione torine-
se rivelata da questi calcoli appare complessivamente persuasiva, so-
prattutto alla luce del dato ottenuto dal censimento del 1571 che, pur
presumendo un ulteriore, cospicuo incremento degli abitanti, appare pie-
namente compatibile con le stime, peraltro piuttosto prudenti, qui for-
28
id.
,
La popolazione di Torino
cit., p. 33;
cibrario
,
Della economia politica
cit., p. 413;
id
.,
Storia di Torino
, I, Torino 1846, p. 491;
p. castiglioni
,
Relazione generale, con introduzione sto-
rica, sopra i censimenti delle popolazioni italiane, dai tempi antichi fino al 1860
, Torino 1860, p.
234.
29
g. prato
,
Censimenti e popolazione in Piemonte nei secoli
xvi
,
xvii
,
xviii
, in «Rivista italiana
di sociologia»,
x
(1906), pp. 308-67.
30
ASCT,
Ordinati
, 76, f. 26
v
(19 ottobre 1453); 78, ff. 17
r
(1° settembre 1460) e 33
r
(11 mag-
gio 1461); ASCT, Carte Sciolte, n. 3055;
Capitoli e Statuti
cit., p. 366.