Table of Contents Table of Contents
Previous Page  441 / 852 Next Page
Show Menu
Previous Page 441 / 852 Next Page
Page Background

432

Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)

cano il numero degli abitanti fra le 3500 e le 4000 anime: Comba giun-

ge alla cifra inferiore utilizzando un coefficiente di 4,5, mentre Cibra-

rio e Castiglioni, con un coefficiente pari a 5, pervengono ad una stima

probabilmente eccessiva

28

. Il primo dato certo a cui si può fare riferi-

mento indica che la città, circa un decennio dopo la restaurazione sa-

bauda di metà Cinquecento, conta ormai 14 244 abitanti

29

.

Adottando per la prima metà del

xv

secolo un coefficiente di molti-

plicazione di 4,5 e di 5 per il periodo seguente, con una percentuale di

sfuggenti all’estimo che, partendo dal 10 per cento, si innalza di un pun-

to ogni decennio, si otterrebbero i risultati che appaiono nell’ultima co-

lonna della tabella 1.

Può forse apparire eccessivo e poco convincente il vero balzo in avan-

ti che, secondo questi calcoli, si verificherebbe intorno alla metà del se-

colo, ma è necessario considerare che l’innalzamento del coefficiente

familiare adottato in qualche misura enfatizza l’entità di una crescita in

ogni caso indubitabile. Inoltre fra il 1453 e il 1464 si situa un altro av-

venimento capace di alterare un poco il profilo della curva demografi-

ca: in questo lasso di tempo, infatti, dopo lunghe trattative, vari tenta-

tivi di soluzione e alcune false partenze, viene definito in forma con-

clusiva lo

status

di una zona posta a sud della città, presso i confini di

Moncalieri, nella quale abitavano alcune famiglie che precedentemen-

te non venivano registrate negli estimi torinesi

30

. L’inserimento fra i

contribuenti degli abitanti del castello di Drosso, degli «homines de

Burgorato» da esso dipendenti e dei Darmelli, una grande famiglia re-

sidente in un proprio insediamento talora definito «Palacium Darmel-

lorum», porta ad un incremento delle partite catastali valutabile in cir-

ca venti unità.

Considerato ogni aspetto e accettando l’inevitabile margine di in-

certezza derivante dalle fonti, la progressione della popolazione torine-

se rivelata da questi calcoli appare complessivamente persuasiva, so-

prattutto alla luce del dato ottenuto dal censimento del 1571 che, pur

presumendo un ulteriore, cospicuo incremento degli abitanti, appare pie-

namente compatibile con le stime, peraltro piuttosto prudenti, qui for-

28

id.

,

La popolazione di Torino

cit., p. 33;

cibrario

,

Della economia politica

cit., p. 413;

id

.,

Storia di Torino

, I, Torino 1846, p. 491;

p. castiglioni

,

Relazione generale, con introduzione sto-

rica, sopra i censimenti delle popolazioni italiane, dai tempi antichi fino al 1860

, Torino 1860, p.

234.

29

g. prato

,

Censimenti e popolazione in Piemonte nei secoli

xvi

,

xvii

,

xviii

, in «Rivista italiana

di sociologia»,

x

(1906), pp. 308-67.

30

ASCT,

Ordinati

, 76, f. 26

v

(19 ottobre 1453); 78, ff. 17

r

(1° settembre 1460) e 33

r

(11 mag-

gio 1461); ASCT, Carte Sciolte, n. 3055;

Capitoli e Statuti

cit., p. 366.