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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)
ficilmente egli avrebbe scelto come per lui più conveniente il sito di
Porta Fibellona.
St rut tur a e funz i on i de l ca s t e l l o «vecch i o».
Da chiunque fosse stato costruito o modificato, certo è che tra gli ul-
timi decenni del
xiii
secolo e i primi del successivo esisteva a Porta Fi-
bellona un «castello» della cui struttura è possibile avere un’idea attra-
verso i cenni che gli riservano i conti redatti fra 1317 e 1320: esso è in-
dicato come «castrum vetus qui est ibi in medio duarum turrium veterum
que sunt ibi»; si aggiunge che il castello da costruire dovrà raggiungere
l’altezza «parietis muri castri veteris» e che le sue torri non saranno me-
no alte delle «dette due torri vecchie», o meglio di quella indicata dal
principe, rivelando così che esse erano di altezza diseguale
68
.
Notiamo intanto che l’insistenza sull’antichità complessiva degli edi-
fici è di per sé alquanto significativa, ma i conti delle spese lasciano in-
direttamente trapelare altri dati d’interesse.
Una delle due torri fondate nel 1318 risulterà collocata «deversus
stratam» o «secus stratam porte Fibellone», porta dalla quale defluisce
anche il condotto d’acqua che attraversa la città
69
. Tali elementi si rife-
riscono a una situazione che, al momento della registrazione, era ormai
da lungo tempo stabilita: la preclusione del passaggio attraverso l’anti-
ca porta romana e la deviazione del traffico verso la nuova Porta Fibel-
lona, aperta nelle mura più a sud, non è dunque da attribuirsi ai lavori
allora intrapresi, bensì all’epoca – non ben determinabile – in cui la por-
ta antica era stata trasformata in
castrum
70
.
Prima di iniziare i lavori si provvede al rafforzamento del «ponte le-
vatoio che è fuori della porta di detto castello»; l’espressione sottinten-
de l’esistenza di un solo ingresso aperto scavalcando il fossato che se-
parava la fortezza della città
71
. Altro fossato la cingeva verisimilmente
dall’esterno, e sarà da esso che i manovali addetti alla demolizione «ex-
traxerunt unum murum» e ne «travasarono» mattoni e pietre da reim-
68
monetti
e
ressa
,
La costruzione del castello di Torino
cit., testo a p. 59 e commento a p. 13
69
Ibid.
, rispettivamente pp. 104, 152, 61.
70
rondolino
,
Il castello
cit., pp. 3, 20, oscilla tra l’una e l’altra soluzione ritenendo la nuova
Porta Fibellona già esistente il 26 aprile 1265, ma in realtà l’attestazione riferita non permette di
distinguere se si tratti della porta primitiva e della nuova.
71
monetti
e
ressa
,
La costruzione del castello di Torino
cit., p. 45.
telluccini
,
Il palazzo Ma-
dama
cit., p. 19, parla di due ponti riparati nel 1312; sorge il dubbio che la notizia possa invece ri-
ferirsi alla situazione di un secolo dopo, allorché anche
d’andrade
,
Relazione
cit., pp. 14-15, ac-
cenna all’esistenza di un’uscita esterna.