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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)

ta interessarono tutte le vie urbane e alcuni tratti delle vie suburbane

più importanti. È significativo del nuovo atteggiamento con cui si guar-

dava alla città il fatto che molti interventi furono sollecitati da perso-

naggi di rilievo preoccupati che venissero pavimentate le strade su cui

si affacciavano le loro abitazioni. Nel 1518 infine il macello venne spo-

stato in una nuova sede in muratura costruita presso il mercato del gra-

no, in considerazione del fatto che la sua presenza nella piazza di città,

oltre a originare cattivi odori e pericoli di infezioni, deturpava il pro-

spetto della piazza stessa

19

.

L’ a l l a rgamento de l l a zona comme r c i a l e .

Lo sviluppo che interessò Torino si manifestò anche nel potenzia-

mento del tessuto commerciale. Sebbene i dati ricavabili dalle fonti, so-

prattutto dai catasti, per il primo Quattrocento siano probabilmente in-

completi, non si può disconoscere un considerevole aumento degli an-

nessi adibiti alla vendita nel corso del

xv

secolo. Nel 1415 il rilevamento

fiscale, che raccoglieva 624 denunce patrimoniali, censì 26 botteghe;

circa cinquant’anni dopo, nel 1464, quando i capifamiglia registrati fu-

rono 891, le

apoteche

risultarono 62

20

.

Il cuore della zona commerciale era ancora la piazza di città, con le

sue appendici nella

curia

del grano in parrocchia di San Silvestro e nel-

la pescheria davanti alla chiesa di San Gregorio. Gli edifici a destina-

zione commerciale si trovavano fino al 1445 tutti intorno a questi spa-

zi aperti, oltre a una casa con botteghe situata sulla piazza del duomo,

dove al sabato si teneva il mercato del bestiame. Tuttavia il potenzia-

mento dei negozi aveva probabilmente già avuto inizio nella prima metà

del secolo, poiché ad esempio nel 1436 si lamentava che la piazza del

mercato del grano veniva occupata ogni giorno di più dai merciaioli che

avevano i banchi sotto i portici circostanti, tanto che le panettiere ri-

schiavano di dover vendere il pane sotto la pioggia e di tenere il grano

nel fango

21

. Nel 1464 un allargamento del tessuto commerciale era or-

mai evidente lungo la strada pubblica, dalla chiesa di San Gregorio in

direzione del castello di Porta Fibellona: ben sei botteghe vennero de-

nunciate nella parrocchia di San Simone e Giuda, di cui due erano sta-

te appena costruite.

19

varetto

,

Il paesaggio urbano di Torino

cit., pp. 372-73.

20

bonardi

,

L’uso sociale dello spazio urbano

cit., pp. 166-81.

21

ASCT,

Ordinati

, 68, c. 16

v

(6 novembre 1436); 70, c. 55

r

(11 novembre 1441); 77, c. 89

r

(14 novembre 1458).