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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)

nel 1433, per i preparativi del matrimonio di Ludovico con Anna di Ci-

pro, era al lavoro, con Bapteur, anche la moglie

239

.

Mone t e e s i g i l l i ne l pr og r amma po l i t i co f i gur a t i vo d i

Amedeo VI I I .

Negli anni del ducato di Amedeo VIII un’attenzione significativa era

stata portata alle monete e ai sigilli

240

. Gli interventi decisivi del duca

all’interno della cancelleria, rivolti ai programmi relativi alla produzio-

ne dei nuovi documenti e alla ristrutturazione degli archivi, è stata at-

tentamente valutata in anni recenti

241

. Era accompagnata ai programmi

per la monetazione e la sfragistica, con scambi diramati verso Parigi e

Digione, centri tanto apprezzati per i modelli dell’oreficeria. E lo di-

mostrano le scelte iconografiche per le monete, affidate a maestri pie-

montesi e savoiardi, con risultati robusti, strettamente legati alle arti

preziose della Borgogna.

Dal 1398 la serie numismatica emerge con un gusto plastico essen-

ziale, per fissare il risalto icastico di figure, decori e scritte. Il livello al-

to si innesta su una circolazione di cultura cresciuta con aperture oltre

i confini del ducato. Lo dimostra il grosso coniato ad Avigliana da Gio-

vanni e Matteo di Bonaccorso Borgo, con scudo sormontato da elmo a

testa di leone alato, nel

recto

il San Maurizio; e ancora il grosso coniato

a Nyon da Giovanni Raffano, il mezzo grosso coniato dallo stesso Raf-

fano a Bourg, il quarto di grosso coniato da Giovanni Rezetto a Cham-

béry, dal 1416 i ducati coniati a Chambéry da Giovanni di Masio, il

mezzo grosso coniato a Torino da Martinetto Mercier, il forte coniato

a Ivrea da Bertino Busca, l’obolo di viennese coniato a Nyon da Gio-

vanni Picot.

In parallelo procedeva l’attività per i sigilli. Sono stati giustamente

sottolineati come una forma di rappresentazione del potere e della so-

cietà, e perciò un risultato simbolico che Amedeo VIII aveva voluto non

convenzionale, nelle varianti dei ritratti equestri, con attenzione al co-

stume, alle armature, alle bardature, per differenziare il profilo della cor-

239

Cfr.

edmunds

,

New Light on Bapteur and Lamy

cit.

240

Per le monete e i sigilli databili agli anni di Amedeo VIII, le fonti sono state discusse da

l.

cibrario

e

d. c. promis

,

Sigilli de’ principi di Savoia, raccolti e illustrati per ordine del Re Carlo Al-

berto

, Torino 1834, e

d. promis

,

Monete dei Reali di Savoia

, Torino 1841. Recenti interventi cri-

tici sono stati presentati da

a. s. fava

,

Monete, tessere o gettoni, copie di sigilli

, in

castelnuovo

e

romano

(a cura di),

Giacomo Jaquerio e il gotico internazionale

cit., pp. 315-24, e da

p. cancian

,

Documenti e sigilli come veicoli di cultura «minore» di corte

,

ibid.

, pp. 106-15.

241

Ibid.

, pp. 109-12.