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lizzando veri e propri libri di modelli, oltre il vasto capitolo decisivo del-

le xilografie.

Le botteghe attingevano ampiamente a repertori come il raffinato li-

bretto di Giovannino de’ Grassi, o passando al taccuino degli Uffizi,

fortemente legato ai modelli del gotico internazionale, a quello di Vien-

na, ora Kunsthistorisches Museum, per tanti paradigmi che presenta-

vano varianti espressioniste e avrebbero potuto servire per le figure dei

Profeti

e degli

Apostoli

, per angeli e animali, in assemblaggi ancora oggi

riconoscibili

230

. È un’antologia che si riscontra attraverso scambi e ri-

prese anche in area piemontese. I modelli erano filtrati dal segno dei

maestri protagonisti ma anche dalla marcatura dei codici adottati dalla

bottega. Altrettanto forti, in questo senso, le volontà d’arte capaci di

offrire alternative all’arte di corte, prendendo dalle Sacre Rappresenta-

zioni, fino a irrobustire modelli fissati da una lunga durata, consolidata

nel ducato sabaudo.

La cultura del gotico internazionale aveva orchestrato campionatu-

re sicure per le iconografie dei grandi temi al centro della devozione re-

ligiosa, segnando svolte di stile aderenti alle innovazioni liturgiche e al-

le punte suggerite dalla predicazione. Così, accanto al persistere dei mo-

delli eleganti del gotico internazionale, inseriti a Ranverso nella parete

absidale con la

Madonna

e i

Santi

, o ancora nella sagrestia con le scene

dedicate all’

Annunciazione

e all’

Orazione dell’Orto

, altri temi, come

l’

Imago Pietatis

e la

Salita al Calvario

, avevano scelto modelli fortemen-

te espressivi, per coinvolgere con la

Passione

del Cristo, indirizzando il

fedele verso una scansione iterata, rivolta a fissare figure in positivo e

altre in contrasto, visualizzate con figure mostruose.

In questo senso i testi offerti dalla Sacre Rappresentazioni erano

stati aggiornati con le iconografie provenienti da aree nordiche, e lo di-

mostrano per la

Salita

le xilografie o ancora il caso dell’affresco del Mae-

stro Venceslao a Riffiano presso Merano: le fonti boeme, quelle del-

l’area di Praga e soprattutto quelle elaborate nei Paesi Bassi, avevano

contato molto per la diffusione di questi temi sostenuti della nuova de-

vozione; in particolare, come ha sottolineato Panofsky, erano stati pre-

ziosi i modelli provenienti da Bruges e da Gand, dove si era assestato

un realismo in anticipo su van Eyck, conosciuto negli ambienti delle

corti tramite i libri d’ore, fonte preziosa per la stessa pittura monu-

mentale

231

.

La vita e le istituzioni culturali

683

230

Cfr.

castelnuovo

,

Pour une histoire dynamique

cit., p. 49.

231

panofsky

,

Early Netherlandish Painting

cit.