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Le e s i genze .

Il periodo considerato si apre con un clima di incertezza sui pesi che

gravavano sulla città. A parte l’immediato onere da sostenere per fare

fronte alle spese per i funerali del principe Ludovico di Savoia Acaia ed

all’accompagnamento del cadavere a Pinerolo, gli amministratori tori-

nesi si trovavano a dover soddisfare le richieste della gestione del prin-

cipe defunto, ancora pendenti e non abbandonate, ed a ricercare dal

nuovo signore la conferma dei privilegi e delle concessioni ottenute nel

corso dei secoli dai diversi principi. Purtroppo, poi, premevano alcune

esigenze di amministrazione corrente di non poco conto.

La forma consueta di contribuzione diretta al principe era quella dei

sussidi, per le cause e le destinazioni più svariate. Al pagamento dei

sussidi, eufemisticamente definiti come concessioni dei sudditi, era nor-

malmente tenuto tutto il principato e l’ammontare era suddiviso fra le

comunità secondo quote o contingenti predeterminati: a Torino, nei

primi decenni del

xv

secolo, toccava una quota pari al 7,5 per cento del

totale.

Verso la fine del 1417, in data 3 dicembre, Torino aveva ricevuto

quietanza per i sussidi «concessi dalla città al Principe» dal 18 maggio

1402 al 19 aprile 1416. Essi erano stati destinati «per la sepoltura del

principe Amedeo, per pagare le milizie, per la dote alla principessa Mar-

gherita, per l’arrivo della principessa, per salvare la patria, per l’acqui-

sto di una bombarda, per pagare Baldo di Firenze, per l’arrivo del du-

ca, per la custodia di Monforte, per sussidio al principe nel viaggio e ri-

torno di Francia, per l’acquisto di fortilizi, per la paga dei dottori dello

Studio, per l’arrivo del Re dei Romani, ritorno dell’Imperatore diretto

a Costanza, pel sussidio degli ambasciatori del principe al Consiglio di

Costanza»

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.

Nel 1418, verso la fine del governo di Ludovico, era pendente il pa-

gamento di un sussidio per la costituzione della dote della principessa

Matilde e rimanevano ancora rate scoperte di precedenti sussidi. Alcu-

ni benefici ottenuti, come la costituzione dell’università a Torino, com-

portavano la richiesta di un sussidio apposito, rinnovabile di anno in

anno.

Erano in piedi altri pesi, per forme di contribuzione indiretta, nel

senso che richiedevano esborsi di denari da parte del comune per inter-

venti di interesse principesco, pur se avevano riflessi coinvolgenti la

La classe dirigente e i problemi di una città in crescita

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ASCT

, Carte Sciolte, n. 497.