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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)
di Chiesa aperto all’Umanesimo cristiano e allo studio delle sacre lette-
re, con il gusto della vita monastica. Vi sono anche i testi del rinnova-
mento morale e pastorale del clero e della riforma della Chiesa, con par-
ticolare predilezione per lo studio della liturgia e per la preghiera uffi-
ciale della Chiesa quali fonti di identità e di formazione dei sacerdoti
96
.
Sul rigore e lo splendore dei riti l’arcivescovo volle subito affidare la
sua immagine ai Torinesi. La cerimonia d’ingresso in diocesi e, soprat-
tutto, la festa di San Giovanni nel giugno 1517, come ricordate in alcu-
ne pagine dell’
Adversus Valdenses
, sottolineano il legame tra pastore e
gregge nella sacralità del rito, nella catechesi della salvezza anche in sen-
so apologetico antivaldese, nella condivisione della pietà cittadina, po-
polare e ducale. Si pensi, al riguardo, all’incontro del Seyssel con Cate-
rina da Racconigi e alla sua presenza in Vercelli per la traslazione della
salma del beato Amedeo IX di Savoia, l’11 giugno 1518 con Carlo II
97
.
96
Su Giovanni de Gromis o Gromo:
g. gentile
,
«Io maestro Meo di Francescho fiorentino […]».
Documenti per il cantiere del duomo di Torino
, in
romano
(a cura di),
Domenico Della Rovere
cit.,
pp. 110-14. Sulla sua raccolta di libri:
p. grisoli
,
Le carte dei due ordini religiosi negli archivi mauri-
ziani: i Gerolamini dell’Osservanza e i Canonici Lateranensi di Novara
, in
Archeologia e arte nel Cusio
,
Torino-Orta 1987, pp. 145-74; importanti documenti, tra cui vari manoscritti di
Vite
del Gromis
in Archivio di Stato di Biella, Gromo di Ternengo, mazzi 39, 42, 48; inoltre
p. g. gallizia
,
Atti de’
santi che fiorirono nei domini della Real Casa di Savoia
, Torino 1756. L’elenco dei libri si conserva
manoscritto nell’Archivio dell’Ordine Mauriziano, Gerolamini di Biella, pacco 13; esso è datato 16
gennaio 1521. La presenza di testi dei Padri della Chiesa (Agostino, Ambrogio, Origene, Gregorio
Magno, Giovanni Crisostomo, Giovanni Cassiano, san Bernardo) indica l’interesse per l’Umanesi-
mo cristiano volto alla riscoperta e alla proposta della
philosophia Christi
, mentre i titoli relativi
all’eremitismo e al mondo dei regolari (Giovanni Cassiano, Maffeo Celso, il
De componctione cor-
dis
del Crisostomo) riflettono la vocazione cenobitica e contemplativa del Gromis. La coscienza del-
la necessità della riforma della Chiesa e del clero è testimoniata dalla presenza di testi quali somme
(Enrico di Susa, il
Catholicon
di Giovanni Balbi), le opere di sant’Antonino di Firenze, il
Rationa-
le divinorum officiorum
di Guglielmo Durand, il
Triumphus Crucis
del Savonarola. Interessante an-
che la produzione di carattere morale (
Speculum humanae vitae
di Rodrigo Sanchez di Arevalo con
l’analisi dei vari stati della vita umana e con pesanti accuse alla curia romana ed al clero, e il
Sopho-
logium
di Jean Le Grand). Soprattutto si trovano le opere di Giovanni Gerson e il
De planctu Ec-
clesiae
di Alvaro Pelajo. Importanti gli scritti di san Tommaso (
Commenti alle Sentenze
,
La terza par-
te della Summa
,
Commenti alle lettere di san Paolo
), la
Summa
di Joannes de Turrecremata contro i
nemici della Chiesa e del primato di Pietro, la
Vita di Cristo e dei pontefici romani
del Platina, il
De
vita et honestate clericorum
di Giovanni da Imola. Vi è anche un’edizione parigina del Bade di John
Fischer,
De unica Magdalena libri tres
(1519); con essa l’autore si inseriva nella controversia esegeti-
ca sulle tre Marie dei Vangeli, che opponeva Lefèvre d’Etaples ad Erasmo. Vi sono anche libri di
liturgia e di divini uffici da porsi in relazione con l’attività del Gromo, quali la fondazione del con-
vento dei Gerolamini di Biella con specifici compiti di preghiera liturgica, la riforma del breviario
eusebiano, la fondazione a Vercelli della cappella degli Innocenti per il canto ed il servizio liturgico
alla cattedrale sul modello di quella già fondata a Torino a metà del
xv
secolo.
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Sull’incontro del Seyssel con Caterina da Racconigi cfr.:
Compendium rerum mirabilium ce-
lite Virginis Catherinae Raconisiae
, di Giovanni Francesco Pico della Mirandola e Pietro Martire,
codice cartaceo del
xvi
secolo, BNT (H - VI - 10), VI, cap. 8. Sulla traslazione delle reliquie del
beato Amedeo IX a Vercelli si vedano i documenti in AST, Benefizi di qua dai monti, Vercelli,
mazzo 37; Storie della Real Casa, cat. III, mazzo 9.