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provvedimenti non imperiosamente richiesti dai più urgenti
bisogni 'del paese. '
Così si andò fino all'anno
185~,
fino all'esito della nuova
guerra contro l'Austria ed alla pace di Villafranca, che ebbe
per risultato l'annessione della Lombardia agli antichi Stati,
e la speranza
fin
d'allora di nuove successive annessioni. Fra
i nuovi ordinamenti, di cui si volle provvedere
il
Regno in–
grandito, vi fu quello contemplato nella legge organica sulla
pubblica istruzione del 13 novembre 1859, la quale divise
in due stadi la carriera scolastica degli ingegneri, lasciando
alle Università
il
primo stadio teorico o di preparazione, e
creando nuove scuole per il secondo stadio di scienzeap–
plicate. Le nuove scuole contemplate nell'accennata legge
furono due, quella di Torino detta
Scuola d'applicazione per
gli ingegneri
e quella di Milano .chiamata
Istituto tecnico
superiore.
La creazione delle scuole d'ingegneria fu disposizione lo–
devole e provvida per soddisfare alle molteplici esigenze
degli insegnamenti che in esse si devono impartire e per
dar a quésti insegnamenti quell'indirizzo pratico di cui ab–
bisognano per ritrarne il maggior utile, per essere apprezzati
e gustati dagli studiosi. Queste scuole poi, per riuscire nel
loro scopo, abbisognano di alquanto personale e di mate–
riale. Oltre al corpo dei professori devono avere un rag–
guardevole numero di aiuti, i quali trovandosi quasi sempre
cogli allievi ed affratellandosi si può dire con essi dirigano
l'esecuzione dei disegni, 'le manipolazioni chimiche e tutte
le operazioni pratiche. Di più, se vuolsi che gli studenti
imparino praticamente certe operazioni, che conoscano ma–
terialmente certe costruzioni, certi apparecchi e,certe mac–
chine, è necessario: che i medesimi possano lavorare in nn
laboratorio
ch~mico
per fare manipolazioni ed analisi; che
possano aver· sott'occhio musei e collezioni per vedere ed
esaminare da vicino, per toccar con mano materiali da co–
struzione e modelli di edifizi costrutti e di macchine; che