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ed alle norme di edificare con economia e stabilità, fil anche

: il primo a dare un indirizzo veramente pratico alla scuola

ad esso affidata. Quest'insigne professore, che

è

sempre ri–

c~rdato

con grata memoria da quanti furono suoi ' allievi,

spossato per lo studio e per le fatiche dell'insegnamento cui

oltre il dovere aftendeva con uno ardore più che giovanile,

domandò ed ottenne di essere collocato

lJ.

riposo nell'ottobre

dell'anno 1869.

Al professore ProIÌlis succedette, COqle professore straor–

dinario, il conte Carlo Ceppi, il quale, avendo domandato

ed ottenuto di

pa~sare

all'insegnamento del disegno nell'U–

niversità, mantenne la cattedra d'architettura alla Scuola

degli ingegneri nel , solo anno

scol~tico

1869-70.

Dopo il Ceppi fu alla cattedra stessa destinato, in qua–

lità di professore straordinari<) il comm.- Giovanni Castel–

lazzi, colonnello nel Genio mihtare e poscia gerierale, diret–

tore degli studi della Regia Accademia militare di Torino.

Il Castellazzi insegnò nella Scuola d'applicazione dall'anno

scolastico 1870-71 fino al termine dell'anno scolastico 1875-76;

e, seguendo le norme del suo illustre e venerato maestro

Carlo Promis, sempre si dimostrò docente premuroso e ze–

lante, interessato al progresso della scuola affidatagli

ed

al

bene dei suoi allievi. U

o~o

di molta pratica per le nume–

rose costruzioni che ebbe a progettare ed a dirigere come

ufficiale del Genio mi,litare, seppe mantenere nel suo in–

segnamento quell'indirizzo che si conviene all'istruzione di

allievi ingegneri. Il' Castellazzi pubblicò per le stampe, e

principalmente in giornali militari, relazioni e disegni di

parecchie delle opere che immaginò e fece eseguire; e, mentre

insegnava nella Scuola d'applicazione, pubblicò un interes–

s'ante collezione dei principali progetti architettonici stati

studiati dal professore Promis, fra

i

quali ve ne sono anche

alcuni suoi e di qualche altro distinto architetto di Torino.

~ell'agosto

dell'anno 1876, col compianto di quanti ebbero

a conoscere le belle qualità. di mente e di cuore di cui il