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dat a al Teatro Regio era no dìverslvì di carattere ricreativo. Gli

uni e gli alti-l val evan o come sfogo, mentre poi d'altra parte,

con azione lenta , blanda, si cer cava di sostit uire a quella fiera ,

impetuosità soldatesca maniere miti, r affinat e. Già in parte

gli atti del culto, nei quali si facevano indugiare non poco gli

allievi, concor reva no a questo scopo, e vi concor re vano gli

att i d'ossequio personale verso i super ior i che erano domandati

anche al di là dolio stre tto necessari o determinato dalla rispet–

tosa dipendenza. Tali erano

l'atto d'ossequio,

prescritto dalla

Regola (non meno che dal regolamento di disciplina allora vi–

gente) all 'allievo stat o punito, di presentarsi al super iore che

aveva inflitt a la puni zione

per r iconoscerne la

orasta

sia della

correzione , sia della ubera stonc ;

e la prescriz ione all'allievo

mandato ad arrest o maggiore

di"

stendere relazione scri tta del

motivo della punizione, con l'avvertenza che

la sincer ità

e la

buona dettatura della r elazione sare bbero assunti ad elemento

di gludlzìo nel deliberare sulla cessazione della punizione. Poi le

menzioni d'onore concesse agli allievi che commentavano e am–

plificavano le concioni del comandante, e quelle date « agli au–

tori di poetici componiment i nelle occasioni di onomastici del

coma ndante, di r itorni di lui da viaggi , ecc. ecc.» tendevano

pure a fai' copr ire di un velo ar t ificioso quella franchezza un

po' br uta le, che pure era des tinat a a diven tare franca disinvol–

tu ra

(I

fondamento di pr onte e a rd ìte decisioni (l ).

È

giusto

il

dire che quella verni ce che si voleva imporre penetrava poco

profondamente, se pure non pr oduceva l'effetto contrar lo, di ac–

centuare una volta di più quella posa di fierezza che era assunta

quasi a divisa dagli allievi.

(1)

Somministri amo nn esempio che dimostra come gli allievi capissero qu al e era lo

stil e che

riusciva

opportuno. Incaricati di formular e un

programma

di festeggiam enti

per celebrare le feste ri unite <li San

~[artino

e di Sa nta Barbara, essi pr esentarono al

coma ndante un memoriale eosi conce pito : " Il ceto degli a llie vi sott'ufficiali di qu esta

n.

M. A., pieno di riconoscenza ve rso la bontà di Y. S. Ill .ma, presentano al gi udizio

s uo quanto di comune acco rdo è stato da loro pr ogett at o per la maggior soddì sfaztone

deg'Iì allievi : In primo luogo, per rcmlero

il

dov uto on ore al protettore S. Martino si

bra merebbe che in

-tal

giorno fosse celebrata una Messa solenne, alla qu al e cioè int er–

v eniss ero tutti gli allie vi colte loro armi ed uniforme. 2' DOl10 pranzo vi fosse festa

da ballo col susseguente tr att enim ent o coi fantocci dato dal

G ìan dul a

in

persona.

8' Per

le refezioni si rimett ono intera mente a qu ell o che verrà dal signor comanda nte stabi–

lito," E concludono " non ave re in vista che di seco ndare le mire dei sup erl orì e as–

soggetta rsì di buon grado a quanto pia cerà all a loro sa gge zza di a ltrimenti disporre

n'