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110

DASILICA M,AGISTRALE

al fuoco

(146);

gli spedalieri si sostennero dapprima in Cipro,

pescia 'in Bodi ed in Malta, .d'onde trassero

il

nome solLo

il' quale oggidì rivive un 'ombra . di essi; la

m~ggiorpart,e

finalmente de' cavalieri di San Lazzaro si

rifuggì

ne"regni di

Napoli

e.di

Sicilia, ed alcuni di loro si-rilirarono in Francia .

•Questi ultimi riconobbero' come loro capo il cavaliere

che era investito

pro tempore

della commClida di Bonny

presso Orl eans, ed al qual e i re di Francia usarono confe–

rire la dignità di gran maestro; se non che, trascurata in ,

quel regno la cura de' lehbrosi, poco servirono quei cava–

Ii.eri al . Iìne. primario, anzi unico, della pietosa loro -istitu-

zlone.

.

"..

Nel regno di Napoli, per l'opposto, dove erano

gi~

stati

introdotti , da ' Federico II i ·più savioprovvedimenti di polizia,

i cavalieri

rdi

San Lazzaro non- solo furono benignamente

accolti, ma ebbero speciale ,protezione dal re Roberto, il

quale, addì 29 april e 1511, con

sue - ~etlCl'e (i ndirizza te'

al

maestro giustiziere, loro concedeva ampia fa coltà di pigliare,

anche per forza, i lehbrosi e' rinchiuderli nelle loro case,

. affl nch è vivessero perfettamente separati dai sani;. e diciotto

anni dopo, ad ' istanza

di"

frà

Simone d'Acqua-Mundula, per–

metteva ' pel medesimo

fìne

ai sedici famigliari del loro or–

dine di portar armi anche di genere proibito

(U 7) . -

Da questi privilegi, ne conseguiva che non già l'ordine,

ma alcuni dei suoi mini stri poco discreti, appena adocchiato

un uomo ricco di averi con qualche macchia o pustuIa

sul viso, lo giudi cassero subito infetto di lebbra

( t4S),

ten- –

tassero di pigliurlo, e resist endo quegli, lo angariassero "per

farlo 'almeno addivenire ad un accordo di pagare all'ordine

un ' annuo censo in perpetuo onde poter vivere e ricup erare

la sanità liberamente e in casa sua

(149).

Per questi abusi gravi erano fin d'allora clamori dei"