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SUNTI STOmCO-ARTISTICI
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OHl'e a ciò si rendeva an cora più mal agevole l'opera
dello scer nere 'e
I
segregare i lebbrosl .jfmperocchè la resi–
stenza de' chiamati alla loro success ione doveva naturalmente
~ssere
più grande quando sapevano che, di chiarato 'una volta
lehbroso il loro par ente o cong i unto, tutti i bcni di lui
erano ' devoluti a San Lazzaro'.
Si dirà forse che siIfa
tl
i beni venivano dall 'ordine 'ado–
pera ti e con un ti nello as
istere
i lebbrosi poveri , nell 'e–
rezione di benefizi e commende a pro de' cappellani e dei
cavalieri... .. Veri ssimo ; m'a ciò nullameno era chiaro, evi–
dente che ai parenti del lebbroso doveva 'par re 'in tollera':'
bil e qu ell'aggra vio che a' no tri tempi si reputer ebbe dia–
metralmente oppos to all e regole' della gius tizia.
Fino da' tempi poi d'Innocenzo IV, cominciando l'ordine
a difettare di, lehbrosi di stinti, aveva ott enuto da qu el pon–
tefice la facolt à di deputarsi un gran ma estro .che non fosse
lebbroso'; la qu al cosa, se van taggiava le condizioni della
pia ' sua istituzione affidandone il govern o a persone eh go–
devano "in tera lib ertà 'di mente , non essendo trava gliate da
una malattia la qual e, ancor ch é leggera , non tralasciava di
offusca re le operazioni dell'intell ett o, disgiungeva per alt ra '
parte l'intimauniòne che prima esi teva tr a i lebbr òsì ri–
covérati
e l'ordine, e ne
fa ceva -due
cose di stinte.
. L'an gelo dell e crocia te frattanto, che già più volte ' era
appar o in Geru alemme, raccogli eva ad
-Aigue
- 1
forte ses–
san tamila comba ttcnti so tto il coma ndo del loro re Lui gi IX,
che coi più cospicui vassalli di Fran cia, il suo gene ro, .re di
. avarra ,
il
principe d'Inghiltcrra , suo nipote, ed
il
r e di
icilia , uo frat ell o, a ttraver ava un a seconda volt a i mari.
bar cate a Tuni i, più che l'oppo izione dei [ori , la sete
e la peste di truggevano
il
.suo eserci to, e lui stesso ridu–
cevano a morte.