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SUNTI STOmCO-ARTISTICI

107

OHl'e a ciò si rendeva an cora più mal agevole l'opera

dello scer nere 'e

I

segregare i lebbrosl .jfmperocchè la resi–

stenza de' chiamati alla loro success ione doveva naturalmente

~ssere

più grande quando sapevano che, di chiarato 'una volta

lehbroso il loro par ente o cong i unto, tutti i bcni di lui

erano ' devoluti a San Lazzaro'.

Si dirà forse che siIfa

tl

i beni venivano dall 'ordine 'ado–

pera ti e con un ti nello as

istere

i lebbrosi poveri , nell 'e–

rezione di benefizi e commende a pro de' cappellani e dei

cavalieri... .. Veri ssimo ; m'a ciò nullameno era chiaro, evi–

dente che ai parenti del lebbroso doveva 'par re 'in tollera':'

bil e qu ell'aggra vio che a' no tri tempi si reputer ebbe dia–

metralmente oppos to all e regole' della gius tizia.

Fino da' tempi poi d'Innocenzo IV, cominciando l'ordine

a difettare di, lehbrosi di stinti, aveva ott enuto da qu el pon–

tefice la facolt à di deputarsi un gran ma estro .che non fosse

lebbroso'; la qu al cosa, se van taggiava le condizioni della

pia ' sua istituzione affidandone il govern o a persone eh go–

devano "in tera lib ertà 'di mente , non essendo trava gliate da

una malattia la qual e, ancor ch é leggera , non tralasciava di

offusca re le operazioni dell'intell ett o, disgiungeva per alt ra '

parte l'intimauniòne che prima esi teva tr a i lebbr òsì ri–

covérati

e l'ordine, e ne

fa ceva -due

cose di stinte.

. L'an gelo dell e crocia te frattanto, che già più volte ' era

appar o in Geru alemme, raccogli eva ad

-Aigue

- 1

forte ses–

san tamila comba ttcnti so tto il coma ndo del loro re Lui gi IX,

che coi più cospicui vassalli di Fran cia, il suo gene ro, .re di

. avarra ,

il

principe d'Inghiltcrra , suo nipote, ed

il

r e di

icilia , uo frat ell o, a ttraver ava un a seconda volt a i mari.

bar cate a Tuni i, più che l'oppo izione dei [ori , la sete

e la peste di truggevano

il

.suo eserci to, e lui stesso ridu–

cevano a morte.