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. DASILICA MAGISTnALE
licosi che, armati di ccrazze .e di ferro , mostravano già la
fronte ad Annibale, e parlano delle loro colonie, de' loro
municipii ,
delle combattute loro battaglie .c dei
loro
ri-
porta ti tri onfi.
.
Tutte queste glorie-però
rimangonooffuscat e
dal bagliore
delle luminose' gesta di-Roma, e poche jnemorie abbiamo
dell'antico Pi emonLe , abitato da principio dai Celti , e .del
come, tra ' le glebe feudali dapprima , e poscia sotto la verga
dispotica, a poco a poco salisse a tanta altezza.
Non havvi memoria eziandio che fi ssar possa l' epoca
precisa in cui cominciò -a diffondersi in questa parte
-occi–
dentaled'Italia
la
lu ce
del vangelo. Vero è bensì cd incon–
tra stabil e, come assicura sant'Epifanio, che, fra gli apostoli,
san 'Luca ebbe da Paolo la missione di predicare in Dal-
o
.mazia , in Macedonia, "in Italia , . ma principalmente nella
Gallia
(f6).
_ '
_ .
Qui pertanto pensiamo col Cibrario, che fin dal primo
secolo, o
il
san to evangelista, o qualcuno dei cristiani che
Claudio aveva cacciati- di. Roma, abbia recato la parola di
vita e di
veri tà ,
e che su questa terra e per queste valli
montan e sia ·stata dà qual che eletto spirito ri cevuta e poi -
.tra le persecuzioni ,c,ò'nsacrata col sangue
(f7) . .-
Nel secondo secolo noi troviamo', prove abbastanza sicure
che nel Pi emonte il · vangelo era , conosciuto le propagato.
Imperciocchè dice Tertulli ano che ' fra
i
popoli fedeli a
Cristo
eran~i
pure
diverse nazioni" delle Gall ie
(f8);
san Ca–
limero poi , vescovo di Milano .dal '158, a1187, epoca in
cui ottenne la palma del, martirio , fu ' assiduo predicatore
della fede non solo in Lombardia, ma ancora nella Liguria ,
è
noi non esitiamo a credere che questa patria nostra terra,
parte nobili ssima di 'essa, non sia s tata esclusa dal benefizio
della -sua predicazione, appunto perch è frequente di popoli
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