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BASILI CA MAGISTRALE
terra onde 'facili tar ti. l'Ingress ç ne' cieli, sopporta paziente–
ment e questa tua 'avversit à e pensa che una tale separa–
zione non
è
che corporale ;
poich è,
in quanto allo spir i–
tuale , tu continui a compar tecipare ' a tutte le preghiere
della Chi esa , appunto come se ogni _dì tu assist essi ai di–
vini uffizi co' tuoi frat elli ; in quanto alle tu e necessità, i ,
buoni ed il Signore vi provv ederanno ; rammenta che Dio
è
teco', e così sia.
»
,
Dopo qu esta consolante allo cuzion e il sacerdote, astretto
dal doloroso suo uffizio , pronunziava i terribili divi eti le–
gali , proibiva cioè al
I èhbroso
di entrare nelle ch iese od
in luo ghi frequ entali, di uscir fuori ' della s,ua abitazion e
senza l'abito speciale dinotante . la sua infermità, 'senza, i
guanti e cer ti battaglioli che. egl i doveva suonar e invece di
parlare, di lavarsi o ber e a fontana pubbli ca, di , toccare
checch è
si fosse posto in vendita
~
di ber e vino en tr o bic–
chier i 'in taverne, di penetrare in viottoli stre tti ove fos se
facil cosa, in contrando alt r i, toccarl o, di mett er mano a corde
di pozzo per a ttinge r acqua se pria non si fosse messo i
guanti, di care zzare fanciulli , di mangiare in compagnia.
Il sacerdote, da ultimo, prendeva un pu gno di terra del
cimitero e, spandendola sull a . testa o sul letto dell' infermo,
muori,
gl i diceva,
al mondo e rinasci a Cristo ;
indi, pian–
tata una croce alla porta della capanna, vi sospendeva un
bussolo per ri cevere la limosina dc' passeggieri , e col po-
polo tornava alla chiesa
'(W l .
.
Da quel momento
-Ia
vita del lebbroso era come termi–
nata;
imp erocchè
gli era proibito solennemen te ogni rap–
porto col mondo esteriore. A Pasqua soltanto poteva uscire
dall'anticipato
suo sepol cro e per alcuni giorni entrare nelle
città, 'nei villaggi, partecipe all'universale gioia della cri–
stianità.