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I
BASILICA, MAGISTRALE
esercito, partiva alla volla di .Palestina ,
onde ricuperare la
porzione di terra che il Dio
de'
cieli -aveva cominciato 'a ;p er-
- dere
(120) ,
i frati di S. Lazzaro-.Iurono l'oggetto delle tene–
rezze, delle compiacenze e delle
liberalit à
di lui. Impercioc–
chè loro assegnava dapprima un'annua limosina di dicci
lire, c dopo gl'infelici successi di quella sua spedizione,
ad istanza , di Amalrico, ,patriar ca gerosolimitano, con car ta
data a Pari gi ' nell'ann o 1154 , surrogava . a quella rendita
la cessione di tutto ciò che possedeva a Boigny, presso ad
Orleans .
L'ordine di S. Lazzaro, ' perché sì benemerito della società
e della religione, era colmato eziandio di benefizi da S: Luigi
di Francia) dai re d'Inghilt erra , Ar rigo I, Arrigo· II, Ric–
cardo
Cuor di leone
(121),
non che dai loro successori ; e la
è
probabile cosa che dopo la prima crociata venissero alcuni
dc' suoi pietosi spedalicri nei varii paesi d'Europa' a fon:'
dare ospizi e lebbroserie.
_
Verso la metà del secolo
XII
troviamo la prima menzione
di un maestro. dell'ordin e per nome Bartolornmeo, cui Ro–
berto Firandolio , di consentimento dellamoglie
e
de' figliuoli,
donava una vigna, affi ne di -rendersi part ecipe dei beni spi–
rituali di cui, era ricco quel conven to, e' questo dono era
approvato dal patri arca Fulcherio.
Nel 11 50, i frati di S. Lazzaro comperavano da Melen–
gano, o Mothsageth, regolo di Soria, una vigna nei piani di ,
Betlemme,
l?
il re Baldovino c la regina Melisenda appro–
vavano e confermavano
laoendita [atta dal Soriano ai lebbrosi
di S. Lazza1'O
( 122).
L'anzidetta regina poi,
«
volendo provvedere al vantaggio
dell'ingresso della porta Davidica
(1'13),»
ordinava l'atterra–
mento di un certo molino troppo pregiudizievole alla porta
cd alla torre
( 124)
pel luogo in cui era situato; ma volendo
.r: