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vano fallo alla chiesa di San Lazzaro in
Geru alernme
di
una pezza di terra, nella qual e i lebbre i avevano piantato
una vigna.
el 1146 Ruggiero , vescovo di Ramata
(H5 ),
condonava
.ai lebbrosi ger?solimi tani la metà della decima cui era og–
getto un casolare da
101'0
po seduto nel
territ orio
di quella
.cittiI , e grave doveva e ere siffatta decima , imperciocchè
*'
non colpiva solamente le terre, ma anche i comme tibili
che in esse s'in troducevano per la . u i tenza di coloro che,
le abitavano, .
.
Un anno dopo,
«
Fuleherio, per grazia di Dio patriarca
della santa chiesa della Risurrezione II i Cd to ignore , a
tutti i figliuoli della santu Chiesa pre enti e futuri notifi–
cava che Anfredo di Torone aveva conce' o ai lehhrosi, che
giacevano nella ca a del beato Lazzaro a Geru alernme , dieci
quintardi d'uva e dieci bi anti
(I W),
da cor ri pender i in
eia cun anno in tempo della vendemmia nella terra di
Sant' bramo da e so Anfrcdo e da' suoi eredi. »
Nell'anno mede imo Bari ano, signor di Iìoma , adem–
piendo la pia volontà del defunto suo padre, dava
«
aal'in–
fermi di S. Lazzaro
(117),
lungo le mura di Geru alemme
(118),
dieci carrut te, o .iugeri, di terra po ta nel territorio del ca ale
detto
Galero di
Bulion ,
»
con altri beni po
ti
nel ca aIe de'Bu–
(ali,
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non avendo sigillo proprio, faceva aut enticare
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car ta
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quello d-ci cavalier i del Tempio che a i levano a quel
contratto.
Quando incominciava a ces are lo plendore del trono
di Geru salemme, quando la stella della Per ia tornava a
folgorare l'impetto alla croce, e Lodovico
VII,
re di Fran–
cia, confortato da san Bernardo, i crociava , c con Ame–
deo
III,
conte di Savoia, Guglielmo, marchese di Ionfer–
rato, Guido, conte di Biandrat e
(11 9),
alla te ta di poderoso