

Luciano Gallino
Per i sociologi il termine «cultura» de–
signa tutti i sistemi simbolici, i valori e
le credenze, le tecniche, i modi di espres–
sione e i manufatti prodotti dall'attività
sociale dell'uomo. Parlare di cultura nella
città industriale implica quindi un rife–
rimento non soltanto a biblioteche, spet–
tacoli, associazioni culturali ed attività
editoriali, ma anche al modo in cui tutti
gli elementi sopra elencati si configurano
specificamente nella città.
L'aspetto da sottolineare è che l'efficacia
dell'azione di strumenti culturali del tipo
menzionato sopra - in pratica i soli su
cui enti pubblici e privati possono in–
tervenire in modo diretto - dipende da
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tutti gli altri aspetti impliciti ed espliciti
della «cultura » locale. Nessuno spetta–
colo o mostra od opera letteraria ha un
significato unico, e in ogni caso non ha
semplicemente
il
significato che crede
abbia per altri chi ne promuove lo svol–
gimento o la diffusione. Ciascuno di essi
assume un significato particolare, deter–
minato dagli orientamenti motivazionali
e valutativi di coloro che ne fruiscono
- in una parola, della « cultura» che
hanno già acquisito.
La distribuzione della cultura implicita
ed esplicita non è però casuale, bensì è
determinata dalla struttura sociale. Nella
città industriale la struttura sociale ha
un profilo peculiare, diverso da quello
di città la cui economia poggia piutto–
sto su attività commerciali od ammini–
strative. La sua caratteristica principale
è la presenza di numerosi settori alta–
mente diversificati tra loro; e ad ogni
settore corrispondono forme culturali
particolari, che nell'insieme costituiscono
altrettante «sub-culture ». Salvo inter–
venti in direzione contraria, la diffusio–
ne di altre forme culturali che siano nel
senso più completo «pubbliche », e cioè
tali da poter costituire un fondamento
comune di valori, di simboli, di gusti,
segue inevitabilmente le linee di divi–
sione della struttura sociale nella città.
Alcuni gruppi, già orientati in modo fa–
vorevole, ne trarranno il maggiore van–
taggio; per molti altri il vantaggio sarà
nullo.
La sterilità di molti tentativi di promo–
zione culturale attuati da enti pubblici
e privati dipende precisamente dal fatto
che le forme di cultura proposte non
hanno alcun aggancio con le sub-cultu–
re che via via vengono a toccare.
Conduttività struttura le
Siamo dunque in presenza di un circolo
vizioso: l'esistenza di sub-culture sepa–
rate, dovuta al frazionamento della strut–
tura sociale tipico della città industriale,
ostacola la diffusione di una cultura glo–
bale «pubblica»; la difficoltà con cui si
diffonde una cultura globale perpetua
l'esistenza di sub-culture relativamente
isolate.
Un modo fra gli altri per uscire dal cir–
colo vizioso consiste nell'accrescere la
«conduttività» delle strutture sociali
- termine alquanto criptico che i so–
ciologi usano per designare
il
grado in
cui le strutture sociali facilitano od osta–
colano la diffusione di determinati ele–
menti della cultura.
Tanto più alta la conduttività, tanto
più elevata la rapidità e l'efficacia della
loro diffusione.
La conduttività strutturale dipende da
vari fattori, il cui ordine è. determinante
per
il
risultato finale. In primo luogo oc–
corre che le istituzioni sociali e varie
caratteristiche ecologiche (insediamento,
orari di lavoro, trasporti , etc.) della po–
polazione interessata siano favorevoli. Se
tale fattore è presente, occorre poi la
presenza di credenze e valori idonei,
orientati cioè a sancire positivamente gli
elementi culturali che si vogliono dif–
fondere. In terzo luogo - ove già si
diano
il
primo ed
il
secondo fattore -
occorrono dei sistemi di informazione
ef–
ficaci e delle occasioni stimolanti. Il pas–
so successivo consiste nella mobilitazione
effettiva dei gruppi interessati, e quindi
l'assenza di forme di controllo sociale
atte ad ostacolare
il
processo di mobi–
litazione.
In linea generale si può affermare che
ogni azione di politica culturale ha mag–
giori probabilità di successo se procede
per così dire dall'alto verso
il
basso, ov–
vero se tenta di incidere progressiva–
mente sui diversi fattori nell'ordine in–
dicato. Inutile nascondersi, d'altra parte,
che i fattori che stanno più a monte,
come la struttura degli insediamenti ur–
bani, sono anche quelli su cui una po–
litica della cultura a sé stante, non com–
binata con altre forme di intervento, ha
anche minori possibilità di influire.