

DELLA. PROVINCIA DI TORINO
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curia degli abitanti e dello spirito di distruzione delle tante turbe armate
che nel succedersi dei secoli rovinarono dalle Alpi a danno del nostro
paese. Neppure dobbiamo credere che quelle antiche vie fossero di molto
più aspre di quelle che sul finire del passato secolo e sul principio del
l’attuale servivano, astrazione fatta dalle romane, di transito nelle valli
alpine nostre e tra versante e versante alpino.
Dapprima saranno stati sentieri aperti dai pedoni, paragonabili a
molti di quelli che attualmente servono di scorciatoie per passare da
valle a valle; ma col prender voga, e da remotissimi tempi, dello im
piego di cavalcature e di bestie da soma, dovettero rapidamente tra
sformarsi in mulattiere le comunicazioni tra versante e versante alpino
non solo, ma pur anco tra valli e valli parallele sullo istesso versante.
Il commercio antico tra popoli e popoli vicini doveva essere molto attivo
nello interesse reciproco di abitanti di valli limitrofe, epperò inevita
bilmente, come in tempi più recenti, come ancor negli attuali, sentivasi
potente il bisogno di valichi mulattieri tra valle e valle, che evitassero
il lungo giro della discesa allo sbocco di una valle per risalire in tutta
la sua lunghezza la vicina dallo sbocco alla sua origine. Forse quelle
antiche vie mulattiere non erano di troppo curate nella loro manuten
zione; ebbene chi può asseverare che attualmente le popolazioni alpine
si diano maggior cura delle strade mulattiere? Basta qualche escur
sione alpina per provare il contrario.
Fu un grande progresso quello delle strade militari romane, e tra i vi
venti molti ricordano i non lontani tempi nei quali le strade romane
erano le sole grandi vie di comunicazione nei paesi alpini, ed il solo mezzo
di trasporto erano le cavalcature, non solo nei paesi nell’interno della
catena alpina, ma ben anco in molti tratti della regione collinesca e
pianeggiante che forma parte del territorio provinciale torinese. I grandi
mutamenti, i grandi progressi in viabilità sono molto recenti.
Quegli istessi fatti geologici che hanno preparato ed indicato i trac
ciati delle grandi vie di comunicazione a traverso le Alpi in tempi più
recenti, che segnano i tratti di catena da prescegliersi per nuovi valichi
a venire, non passarono inosservati alle rudi popolazioni primitive di
queste regioni, che le Alpi conobbero per lunga pratica e consuetudine,
e le vie romane non fecero che seguire il tracciato delle antichissime
e più frequentate preesistenti. Laonde noi troviamo le vie militari co
strutte dai romani risalire precisamente quelle valli che, come espo
nemmo nel precedente paragrafo, più addentro si spingono nella massa
alpina, tagliano a completo un allineamento interno di elissoidi e giun
gono all’allineamento esterno occidentale, e scegliere in queste valli pel
valico della catena i tratti o più profondamente incisi da
chiuse
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