Table of Contents Table of Contents
Previous Page  1220 / 1821 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 1220 / 1821 Next Page
Page Background

DURANTE DURANT I

momento che esce dalle mani del pedagogo per

entrare nella vita di scapolo da prima, poi in quella

da marito e infine di vedovo, componimento che il

Parini stesso lodò e non — come ancora ripete qualche

storico della nostra letteratura — giudicò come

opera di un suo cattivo scolaro (29). Chè bene il

Duranti rappresenta quella corrente di poesia dida­

scalica che per vero era in onore in Brescia verso

la fine del 700, chè infatti Brescia in quel tempo

vantava Giuseppe Colpani che nella forma imita il

Parini nei due poemetti:

Il Commercio

e

La Toeletta,

e Antonio Brognoli che prima ancora della pubblica­

zione del

Mattino

leggeva in casa del Mazzuchelli

il suo

Pregiudizio

che è opera non priva d ’importanza

nella storia del poemetto didascalico (30). Il giudizio

dell’Agnelli (31) sul poemetto durantiano a noi

sembra fin troppo severo: esso contiene versi qua e

là non spregevoli, come ad esempio quelli che descri­

vono un zerbinotto che canterella e gorgheggia per

la strada ammirato da giovani e vecchie:

Al tuo leggiadro portamento altero

Al vago aspetto, al gorgheggiar soave

Mille vedrai per via giovani donne

Avidamente contemplarti, e incaute

Bere a gran sorsi l'amoroso tosco

e gli altri che ancor meglio arieggiano al Parini che

descrivono l’ingresso de’ patiti nell’alcova, dove vi

trova la moglie dell’amico che li attende.

L e R im e

Oltre all’(/so e al

Yedoi'o

il Duranti ci lasciò le

Rime

(32) che il Baretti lodò, dicendo come egli

abbia saputo seguire le orme dell’Ariosto con tanto

discernimento, che quell’immortale poeta non si

sarebbe torse sdegnato di adottare le

Epistole

del

Duranti per sue proprie, tanto è la somiglianza che

hanno con le sue satire, tanto la nitidezza del suo

stile, e tanta la naturalezza de’ suoi pensieri. E

aggiunge, che nelle

'Epistole

del Duranti vi ha un

pregio di più che nell’Ariosto, cioè a dire il rispetto

alla decenza e al buon costume troppe volte violato

da quel maestro di poesia sia nelle satire che nel

poema (33). Nelle raccolte poetiche del tempo non

è difficile incontrare rime del Duranti: così in quella

curiosa raccolta

Le lacrime in morte di un gatto

(34)

uscita due anni prima della costituzione dell’Acca-

demia de’ Trasformati e che rappresentano lo spi­

rito dell’Accademia, perchè stillate da quasi tutti

i futuri accademici, compreso il Duranti.

Nel 1740 il Duranti collaborava col Mazzuchelli,

col Bettinelli, col Roberti ed altri nella maliziosa

Raccolta:

La morte del celebre Barbetta Ludimagistro,

bresciano.

In genere però la poesia del Duranti ha atteggia­

menti didascalici: porge infatti ammaestramenti per

rima nelle

Epistole

sopra citate, e particolarmente

nella III dove si trattiene a parlare dell’educazione

dei fanciulli, dedicando il suo Carme a Giulio Bai*

telli, in essa dimostrando quanto sull’educazione

giovino gli esempi paterni, e quanto il più delle volte

sia poco utile la cura altrui. È da questa epistola che

noi rileviamo non solo notizie autobiografiche, ma

ancora accenni a quei concetti pedagogici che qui e

là troveremo anche nell’{/so. Intorno alla prima edu­

cazione dell’infanzia così si esprime:

.... nell'età lor tenera e prima

Ouando la mente quasi molle cera.

Meglio de’ buon ricordi, avvien, s’imprima,

Nei buon costumi, e nella soda, e vera

Virtù addestrarli, od un pensier si onesto

Ben più. che l’arricchir, di lui degno era.

Concetti che si incontrano anche ne’

Due Susini

del

Clasio, che hanno un così palese intento educativo.

♦* *

Copiosa la corrispondenza del Duranti: un sag-

giuolo ne abbiamo pubblicato anni fa (35); due let­

tere al Bettinelli (.36) pubblicò L. Capra; un mani­

polo di lettere al Mazzuchelli sono conservate a

Roma nella Biblioteca Vaticana. L ’elenco delle opere

sue a stampa ce lo ha porto il Valentini (37) e così

pure quanto il Duranti ci ha lasciato manoscritto.

Fu onorato in vita e in morte: ebbe relazioni

con il Re di Sardegna a cui dedicò — lo abbiam

visto — le sue

Rime

; fu stimato dal Manfredi, dallo

Zanotti, dal Manni, dal Salvini, da altri molti.

Lo cantarono nelle loro rime il Padre Pier Luigi

da Gesù Maria, a cui dedicò pure le sue

Rime

(38).

Il Gambara nel suo poema

Gesta de Bresciani durante

la lega di Cambrai

(39) così diceva di lui:

Di voi, di mille, in armi chiari allora

Ricordo avrà la gioventù bresciana.

Saprà che fra di noi la prima aurora

Vide Arnaldo, Castelli, e il padre Lana.

Mazzuchelli.

Duranti

ed altri ancora...

Lo stesso Pier Luigi Grossi (40) dedicava due

sonetti al Duranti, dopoché lasciata la Corte di

Torino e di Parma venne eletto Protettore della

Terra d ’Idro in Val Sabbia. E da ultimo è da ricor­

dare il Brognoli, che nel X Canto del suo

Pregiu­

dizio

(41) ricorda il Duranti:

.... da cui diviso

Esser mi duole; in quell'eccelsa chiostra

Seco ei mi chiama, ma seguir noi posso

Benché sull’orme io mi sia mosso.

Certo non si può sottoscrivere a ciò che ci lasciò

scritto il Brognoli nei suoi

Elogi,

che parlando del

Duranti dice che fu «grande e sublime nella lirica

poesia, acuto e giudizioso nella satirica, piacevole e

di bei sali adorno nella bernesca e nella

teatrale

ancora degno di lode

>(42).

U giudizio migliore sul poeta bresciano è pur

sempre quello del Bertoldi (43) che dice come le

ì

rime del Duranti <prive d ’intimo lirico calore, sono

l