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D A R I V O L I A V E R S A I L L E S

Vlaria Adelaide di Savoia Duchessa di Borgogna

R egolarmente brutta, le gote floscie, la fronte

tropi» convessa, un naso che non aveva nessun

carattere, labbra grosse e mordenti, capelli e soprac­

ciglia bruni e l>ene

innestati, occhi i più

belli ed espressivi del

inondo, pochi denti ed

i pochi tutti guasti di

cui ella si burlava per

la prima, il più bel-

l'incarnato e la pelle

più bella, poco seno

ma quel poco perfetto,

il collo lungo con un

accenno di gozzo che

però non le stava male,

un portamento di te­

sta galante grazioso e

maestoso e cosi pure

lo sguardo, il sorriso

più espressivo, una cor­

poratura lunga roton­

da e minuta; sciolta e

perfettamente scolpita

un’andatura da dea

che camm in a sulle

nubi; ella piaceva al­

l’estremo. Le grazie

nascevano sotto i suoi

passi e da tutte le sue

maniere e da tutti i

suoi discorsi i più co­

muni. Un ’aria sempli­

ce e naturale sempre,

assai spesso ingenua,

ma condita di spirito

incantava, con quel­

l’istinto che era in lei,

fino a comunicarlo a

tutto ciò che l’avvici­

nava. Così incomincia,

e prosegue per molte pagine, uno di quei ritratti

che il Duca di Saint-Simon scolpisce in uno di

quegli impareggiabili squarci di prosa, i quali fanno

pensare ad un blocco di bronzo che conservi peren­

nemente, nei secoli, l’ardore ed il bagliore in­

candescente della colata con cui fluì nello stampo.

Tanto maggior interesse destano a noi. italiani e

Maria

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k

piemontesi, le pagine dedicate alla Duchessa di Bor­

gogna, in quanto si tratta di Maria Adelaide di

Savoia, figlia di Vittorio Amedeo II, il Duca

poi He Sabaudo, il

quale dovette soste­

nere tante lotte dure

e gloriose con quella

Francia da cui aveva

preso una moglie nella

persona di Anna d ’Or-

léans ed a cui aveva

dato, nella persona di

Maria Adelaide, la ma-

dredel futuro LuigiXV.

N a ta nel 1685,

questa principessa di

Savoia all'età di undici

anni si recò in Francia

per sposare il duca di

Borgogna che ne aveva

tredici. Questo nipo­

tino di Luigi XIV , e-

rede presuntivo della

corona di Francia, è

un’altra figura scolpita

al v ivo nelle memorie

di Saint-Simon. « Nac­

que terribile e la sua

prima giovinezza fece

tremare; duro e colle­

rico fino alle estreme

violenze ed anche con­

tro le cose inanimate;

impetuoso con furore,

incapace di sopportare

il minimo ostacolo, an­

che del tempo e degli

elementi, senza dare

in scoppi di collera da

far temere che tutto

si spezzasse nel suo

corpo; testardo a ll’eccesso. Appassionato per ogni

genere di voluttà, e per le donne e, cosa assai

rara, con un'altra inclinazione egualmente sentita.

Non amava meno il vino, la buona tavola, la caccia

con frenesia, la musica con una specie di estasi ed

anche il giuoco, ove non tollerava di essere vinto

ed il pericolo con lui era estremo ».

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