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P a la li* Baal* dii Tarla*. (Architetto Amedeo di CaatellaaMate)

A r t i s t i p i e m o n t e s i d e l S e i c e n t o

CARLO E AMEDEO DI CASTELLAMONTE

C

arlo e

Amedeo di CasteUamonte sono figure poco

note ai torinesi che, tutt’al più, ricordano

Amedeo quale autore del progetto per il Palazzo

Reale,

come rammentano, sì e no, il padre suo per

il

disegno della piazza di San Carlo; ma queste,

rispettivamente, sono le opere oggi più appariscenti

e,

per così dire, più popolari dei due valorosi artisti,

cui

tante altre se ne devono ancora, pure pregevolis­

sime.

I loro nomi, senza dubbio, accanto a quelli d’un

(ìuarini e del Lanfranchi, vanno legati indissolubil­

mente allo sviluppo edilizio della capitale subalpina

nel

sec.

XV II.

Sorte curiosa quella dei due CasteUamonte. N i

di Carlo nè di Amedeo — informa l ’ingegnere Ca­

millo Boggio nel suo accurato studio biografico pub­

blicato a Torino nel 1896 — si conosce la data di

nascita. Altrettanto incerta è quella della morte.

Discendevano da una nobile famiglia canavesana:

dai Cognengo, ramo dei conti di CasteUamonte, un

ramo Ucui capostipite, Oberto, visse nel secolo XIII.

I,a famiglia Castellamonte-Cognengo sembra van­

tasse orìgini da Arduino d ’Ivrea.

Si ritiene che il conte Cario sia nato fra il 1550

e il 1560. Appare al servizio del Duca Cario Ema­

nuele I dal 1602. Due anni dopo i Disciplinati di

San Rocco gli commettono la costruzione del loro

Oratorio. Nel 1615 il Duca gli assegna un annuo

stipendio di «quattrocento scudi da fiorini 16, vo­

lendo provvedere Umagnifico fedele vassaUo ed inge­

gnere d ’un trattenimento ordinario con cui possi

continuare a servirci e mantenersi conforme al merito

di virtù congiunta a nobUtà di sangue antico che in

lui concorre ».

Dopo il 1615 assume la carica d'ingegnere ducale;

in seguito è nominato Consigliere di Stato; nel 1621

diventa membro del Magistrato deUe fabbriche; più

tardi : primo ingegnere sovraintendente delle fortezze

e luogotenente deU’artiglierìa. Nei diversi perìodi della

sua attività diè il disegno del primo ampliamento a

mezzogiorno di Torino, compreso il tracdato defini­

tivo della (Mazza di San Carlo, che divideva la vecchia

città dalla nuova; progettò ed eresse varie case d'abi­

tazione; fece un progetto di riforma per le fortifica­

zioni di Nizza, sovraintese alle opere di Hifem di

parecchie d ttà dd Piemonte; nella capitale costruì

due eccellenti bastioni nel settore di Porta Palazzo;

fornì pure il disegno della Porta Nuova eretta

prima

provvisoriamente in legno e poi in marmo aU'estre-