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IL MISTERO D’UNA BATTAGLIA DECISIVA
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alla sommità della collina di Superga, che il
7 settembre 1701 era servita da osservatorio
al principe Eugenio di Savoia e al duca Vittorio
Amedeo II, una mattina della primavera del 1829
due alte figure di gentiluomini stavano contemplando
il sottostante paesaggio, tutto variato a campi e a
prati e a lunghe file arboree e a gruppi boscosi, il
cui verde lussureggiare era messo a risalto dalla
cerchia quanto mai stupenda delle Alpi ancora am
mantate di nevi.
In quella mattutina escursione, il conte Cesare
Balbo accompagnava «un colto e distinto viaggia
tore » per fargli ammirare quanto di più suggestivo
potesse allora offrirsi a chi arrivava alla molto melan
conica capitale subalpina. L'amor proprio del pie
montese dovea sentirsi punto da un tanto di pena,
pel poco che trovavasi a poter ostentare all’ospite
forestiero, non senza orgogliosa consapevolezza, che
la modestia non valeva a dissimulare, se dal piazzale
antistante alla funebre Basilica ei viene a compiere
una ricognizione storico-corografica del grandioso
scenario.
Con l'aristocratico amico «più di dieci anni ad
dietro aveva corse le provincie più belle e più rino
mate di Spagna »: precisamente «i quattro regni
d’Andalusia, i famosi campi di Baylen », ecc. ecc.,
la parte cioè meridionale della penisola iberica che
tante maraviglie compendia di vestigi esotici e di
fiere memorie. Dieci e più anni (Mima... Nel 1818,
adunque, e forse d’autunno; ed era stato, come desu
mibile da uno spunto autobiografico (edito postumo
dal Ricotti nel '56), l ’ultimo dei viaggi di riscontro
delle località interessanti allora gli studi di Balbo
attorno a una
Stori
*1
della guerra d’indipendenza di
Spagna e Portogallo contro Napoleone,
per l’appunto
* ai quattro regni, come dicono pomposamente gli
Spagnuoli, d ’Andalusia ». Egli stesso ne ha riferito:
• Questo soprattutto, che feci in gran parte col buon
Duca di Lavai, mi fu molto piacevole e il più piace
vole come viaggio ch’io facessi in vita mia... Sempre
a cavallo in posta per k> più, a briglia sciolta, su
quegli ottimi cavallucci, all’aria aperta, con un dima
ed una stagione stupenda, or per li colti deserti
della Manda, or per li pittoreschi della Sierra-