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V I E , P I A Z Z E E C O R S I D I T O R IN O I L L U S T R A T I

Sul Borromini si vedano le opere di M. G

uidi

, Roma,

i<)2o, e E. H

empel

, Vienna, 1924, con ricca bibliografia,

opera tradotta in italiano (Roma, 1926), con prefazione

di C. Ricci.

BORSI GIOSUÈ (Via).

In borgata Lucento, trasversale alla

via Verolengo e alla strada di Pianezza.

Nato nel 1888 a Livorno: nel 1913 dottore a Urbino.

Poeta e giornalista, critico, polemista. La sua vita, chiusa

da valoroso nel 1915, guidando all’assalto il suo plotone

a Zagora sul Monte Cucco, è dominata dalla conversione

spirituale e religiosa che fece di lui — verso il 1914 —

di un miscredente, un cattolico e credente. Di lui ci riman­

gono più scritti, ma fra i maggiori i

Colloqui

(Torino, 1916)

e i

Colloqui scritti al fronte.

Su di lui oltre alle biografie del

Cojazzi, del Romagnoli, delTErrante, vedi P. Nardi,

Giosuè

tìorsi,

Milano, 1930.

BOSCHI (Strada dei).

In regione S. Vito, dalla strada antica

di Revigliasco.

BOSCO GIOVANNI (SAN) (Via).

A ponente del corso Prin­

cipe Oddone, protèndetesi da via Cottolengo.

Nato a Castelnuovo d’Asti (1805-1888), prete, educatore,

scrittore, fondò e diresse la Congregazione dei Salesiani.

Con ardore, pur senza mezzi, creò oltre 130 Case di educa­

zione e di istruzione in Italia, in Francia, in America, sotto

la direzione di Salesiani e di

Salesiane. L ’insieme di que­

sta opera grandiosa e mera-

ravigUosa prese il nome di

«Opera di Don Bosco 1, di

cui la direzione generale è a

Torino.

Don Bosco è Santo ita­

liano e gloria d’Italia, illu­

stra lo spirito profondo, con­

vinto, antiveggente di Lui

di fronte al Risorgimento,

che egli vide da Santo per

un’Italia grande e cristiana,

quale si ha ora col trionfo

del fascismo e della Conci-

•*■*■■■! ■••••

barione. L'opera di Don

Bosco fu diretta special-

mente a preparare con l’educazione della gioventù popo­

lana le generazioni del Risorgimento e dell’Italia nuova,

come fu detto in Campidoglio e dai massimi celebratoti della

sua grandezza italiana. Spirito moderno e all’avanguardia

del progresso, preparò cristianamente la classe dei lavoratori.

L'amore d'Italia si rivela anche nelle sue opere, nella vo­

lontà che si parli la lingua italiana dai suoi giovanetti.

All’estero la trionfale espansione della sua Opera ha

portato dappertutto l'italianità apertamente, rendendosi

sopratatto preziosa per gli italiani all’estero e attivando una

viva corrente per la produzione nazionale. Per mezzo del­

l'opera di Don Bosco, seguendosi i suoi indirizzi, la lingua

italiana all’estero ha trovato un’affermazione ed una diffu­

sione superiori ad ogni altro tentativo.

L ’apostolato di Don Bosco è stato compiutamente com­

preso dall'Italia fascista. Vedi Lemoyne.

Vita di Don Bosco,

Torino, Soc. Editrice Intemazionale, 1929, in-8°, voli. 2.

BOSCONERO (Via).

Perpendicolare

a

sinistra dello stradone

di Lanzo prima di via Verolengo.

Comune nella Provincia di Torino sulla linea Torino-

Castellamonte, a 240 m. sul livello del mare. Cereali, canape,

legname, allevamento di bestiame.

BOSSI CARLO AURELIO (Via).

A destra di via Cibrario,

dopo via Jacopo Duranti.

Nato a Torino nel 1758, morto a Parigi nel 1823, fu il

Bossi letterato di fama, che si acquistò prima come scrittore

di tragedie. Avuti incarichi politici durante il periodo fran­

cese in Piemonte, fra cui quello di far parte della Commis­

sione che portò a Parigi la petizione per l'annessione del

Piemonte alla Francia, Prefetto, barone nel 1810, difese,

durante i cento giorni, la causa di Napoleone. Perduti gli

uffici col ritorno degli antichi governi, si portò prima in

Inghilterra, poi in Francia. Di lui oltre che opere minori

— tragedie e poesie, quest'ultime pubblicate con lo pseu­

donimo «Albo Crisso », — si conosce il poema in dodici

canti, del 1805:

Oromasia,

in cui descrive i principali canti

della rivoluzione francese;

VOlanda pacificata,

con certa

pretesa di classicismo. In tre volumi, nel 1816, uscirono

a

Londra le sue opere scelte. Il DalTOngaro ne curò un’edi­

zione edita a Firenze nel 1861. Sul Bossi vedi T. V a llau ri,

Storia della Poesia in Piemonte,

Torino, 1841, al voi II.

BOSSOLASCO (Via).

In regione S. Paolo, prima a sinistra

di via S. Paolo dopo corso Peschiera.

Comune della provincia di Cuneo, nelle Langhe, a

757 m. sul mare.

BOSTON (Via).

In regione Tetti Varrò, fra i corsi Vinzaglio

e Siracusa.

Una delle maggiori città della costa atlantica degli

Stati Uniti, capitale del Massachussetts, fondata nella prima

metà del Seicento, patria di Beniamino Frane’-’1" TI suo

porto è fra i maggiori della grande Repubbl*

,ata.

Non solo è un grande centro industriale (macchine, confet­

ture, cartonaggi, ecc.), ma è anche un centro ferroviario

e marittimo. Ha istituzioni caratteristiche e culturali.

Si rimanda all’articolo

La ciudad de Boston,

in 1 Bull, of

Pan-American Union », Washington, 1915, e Winsor I.,

The

Memorial history of Boston,

Boston, 1880-81.

BOTERO (Via).

Quinta a sinistra di via Garibaldi.

Pubblicista nato a Nizza nel 1822, m. a Torino nd 1897.

Entrato giovane ancora nel giornalismo fondò a Torino

L ’Opinione,

che lasciò presto per fondare, nel 1848, col

Govean e col Borella, la

Gozzetta del Popolo,

dove sostenne

nobili polemiche politiche. Giobertiano dapprima, fa

più

innanzi ligio al partito cavoariano: successe al Cavour come

deputato del i° Collegio di Torino e appoggiò allora il Rat-

tazzi. Combattè aspramente la Convenzione di settembre.

Dopo il 1870, combattuto dal partito clericale, lasciò il

seggio al Sella. Torino gli elevò un monumento nell'aiuola

di piazza Quattro Marzo, opera dello scultore Tabacchi.

Nel basamento si legge la seguente epigrafe: «Giovan Bat­

tista Bottero — vivente immortale nel cuore

del popolo

dal quale nacque, col quale visse — richiamandolo —

con

diuturna costanza d’apostolo —

alla

legge

dd dovere

alla religione della patria e della libertà —

Nacque a Nizza

Marittima

il xvi

dicembre

mdcccxxii —

morì in Toriao

il

xvi novembre

mdcccxcvu ».

Anche nd Cimitero renne

eretto

un ricordo

con

epigrafe.

Alla

Gaasetta

dd Popolo

L'Italiano dd

nastro

Risorgimento

Da settantarinqne

anni

fiaccola ardente deD’idea liberale

Ndl'nhima guerra

di

redenzione

Fervida incitatrice di energie

Di inizia­

tive patriottiche feconda — Animatrice di fede n d a vit­

toria —

Italiani memori e riconoscenti

Onesto ricordo

posero —

io Dicembre

1922 —

Centenario dd fondatore

e ispiratore

Giovan Battista Bottero

k

Si rimanda a

In ma-

mona H G. B . Bolero nel giorno amai versano itUa sma

mori»,

16

nor.

1897,

Torino,

1898.

Gi-bns.