

i l
c i v r c
Visite N.
330
"
•
493
*
»
x395
»
» 3025
» 1758
»
»
1 4
N
4
..
« 1672
C t a lr a lla *
M ia C a i
Anno 1927
»
I
9 2 8
»
I Q2<)
K)
3
°
1931
IO32
1933
Ad esprimere in modo evi
dente i risultati raggiunti me
diante il servizio di prevenzione
valgono anche le statistiche che
ci dimostrarono una notevole di
minuzione di incendi in stabili-
menti industriali dove appunto
si esplica maggiormente l ’attività
di questo servizio.
(Iran parte delle cause d'in
cendio sono dovute a trascura
tezza o a negligenza, come le
inavvertenze nell’uso dei lumi a
fiamma libera, nel travaso di
liquidi infiammabili, nell’impiego
dei fiammiferi, le imprudenze dei
fumatori, l’eccessivo riscaldamento dei camini, ecc.
Ma buon numero degli incendi può essere evitato
ancora eliminando il pericolo permanente che deriva
dai difetti d ’impianti specialmente industriali; difetti,
ben inteso, considerati tali, sotto il punto di vista
della prevenzione incendi.
Così, l ’insufficiente isolamento dei conduttori elet
trici o i possibili scintillamenti di apparecchi e mac
chinari in genere in ambienti ove le esalazioni di gas,
vapori o pulviscolo possono formare coll’aria miscele
esplodenti; l'irrazionale costruzione di certi forni ed
essiccatoi; l’eccessivo accumulamento di materie com
bustibili ed infiammabili o soggette alla combustione,
ed infiniti altri casi possono costituire pericolo di
incendio tanto più grave quanto esso abbia, per le
condizioni di ambiente, la possibilità di propagarsi a
depositi di merci o di materiali troppo attigui, o
peggio ancora ad alloggi, ove al danno della distru
zione delle cose si può aggiungere, specialmente di
notte, la perdita assai più grave della vita delle
persone. I cittadini hanno spesso visto chiaro questo
pericolo chi in un rione e chi nell’altro della
città
Purtroppo la fiducia (a volte eccessiva) nel risar
cimento dei danni da parte di Compagnie d ’Assicu-
razione toglie, o riduce, ai proprietari di stabili e
d'industria, il naturale stimolo a salvaguardarsi dai
casi d'incendio anche nei riguardi dei danni a terze
persone.
Vi sono però industriali che, rendendosi ben conto
che in caso di incendio al danno della distruzione degli
stabilimenti si aggiungono gli altri non minori in con
seguenza della sospensione della lavorazione, prov
vedono ad usare convenienti misure di prevenzione,
spingendole fino alla istituzione di propri Corpi di
Pompieri.
Si
vede quindi in Torino la Fiat che per organiz
zazione. materiale e uomini potrebbe provvedere al
servizio estinzione incendi di una intera città.
Per l ’organizzazione di questi Corpi, le Ditte si
rivolsero al Corpo torinese dei Pompieri, e ne otten
nero la più completa collaborazione.
A buon diritto si può quindi asserire che il ser
vizio prevenzione incendi oltre a raggiungere uno
scopo altamente umanitario, tende anche a tutelare
l'interesse del patrimonio nazionale: poiché riduce la
reale distruzione di ricchezze trascurata o dimenticata
nel gioco d ’interessi fra assicuratori e Società d ’As-
sicurazioni, sorto dalla necessità di concedere quella
maggior tranquillità negli affari che infonde il co
raggio alle piccole e grandi iniziative commerciali e
industriali.
Fra le ricchezze da salvare con ogni cura dalle
insidie del fuoco vanno ricordate ancora quelle che
rappresentano il patrimonio artistico e colturale, la
cui distruzione aggiunge al danno materiale quello
assai più grave della perdita di preziose ed insosti
tuibili opere del genio umano. (L’incendio della
Biblioteca Nazionale di Torino, avvenuto il 26 gen
naio 1904, rimane purtroppo celebre per le numerose
e preziose opere in esso perdute). Anteriormente,
il 5 dicembre 1667, un incendio distruggeva una delle
gallerie del Palazzo Madama e con essa molte preziose
curiosità che vi aveva raccolte Carlo Emanuele I.
E lunga è la pietosa Usta delle chiese di Torino le
cui opere d’arte andarono distrutte dal fuoco:
1532: Cappella Ducale (la cassa d ’argento in
cui si conservava la SS. Sindone rimase miracolosa
mente illesa benché completamente avvolta dalle
fiamme).
1653: Corpus Domini (aitar maggiore, taberna
colo, baldacchino, soffitto e organo).
37