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UNA MOSTRA DI DISCEPOLI DI FELICE CASORATI

Sarei* BM laa lIa l • Cavali* s c ila alalia

innovatori, animati dalla febbre ardente di darci

un’arte di più consapevole, vivificatrice aderenza

alla nuova vita italiana: la riforma, il rinnovarsi,

l’irrobustirsi dell'arte, cioè la coraggiosa, cruda, bru­

tale anche (appunto per un voluto più impressionante

contrasto), reazione al semplicemente piacevole, al

lezioso, allo sdolcinato, alle abilità coloristiche con­

venzionali, si illuse che un qualsiasi indegno accoz­

zamento di contorni e di colori potesse trovare il

suo posto nel Novecento. E le arti figurative, s'in­

tende, per la possibilità che tutti hanno di coprire

comunque una tela o di maneggiare la creta, più che

la musica, la poesia, la letteratura in genere, richie­

denti altre indispensabili basi di studio e subordinate

ad altri inequivocabili controlli, furono le vittime di

questa imperdonabile... leggerezza sofferta dalla no­

stra generazione. Così, in conseguenza dell’inevita­

bile caos che ne derivava, e che laborioso e difficile

era disciplinare, ecco, al fianco delle opere, che in

buona fede, si prefiggevano lo scopo d’un arte di

ardimento, di protesta alla produzione discutibile

d'altri tempi, anche delle palesi, presuntuose dimo­

strazioni di poco promettenti, confortanti medio­

crità. Ma ora non pochi sono i sintomi che stanno

per chiarirsi gli equivoci e che l’assestamento desi­

derato e definitivo, che si impone per la dignità

dell’arte, non è lontano.

Noi riteniamo che quel pubblico a cui ci riferiamo

(che non si rende conto come l’arte, fra tutte te

manifestazioni dell’ingegno, sia una di quelle che

più dev'essere partecipe della vita del suo tempo.

ed esserne inevitabilmente la tradut*

trice, e come quindi il rinnovarsi del*

l’arte s>a semplicemente una logica

conseguenza di quanto nella vita av*

viene e si manifesta in ogni campo,

e perciò in perfetta armonia colle

idee e coi sentimenti dei periodi in cui

si svolge)

giunto a superare

la soglia

di mostre nelle condizioni di quella

degli ex allievi di Casorati, di più

limitato, vigilato numero di esposi*

tori, non raramente troverebbe argo*

mento a non superficiale meditazione,

campo a serena disamina dei varii

temperamenti ed avrebbe forse il suo

attimo d

'emozione.

La scossa salutare

che potrebbe riconciliare la sua sen­

sibilità con le degne espressioni del­

l ’arte d ’eccezione. E ciò compensan­

dolo se questa sua sensibilità può

essere stata fino allora urtata, nella

sua mentalità, da innumerevoli gessose

nature morte (pesci in tutte... le salse

e frutta in piatti che — ignoranza o

spregio d’ogni elementare regola di

prospettiva — minacciano di lasciar

scivolare il loro contenuto); da nudi

deformi e ripugnanti; da tenebrosi

paesaggi... inchiostro e cioccolata, con

certe costruzioni che direste riprodotte nell’istante

d ’un movimento tellurico (tutti sintomi della

glaciali

freddezza dell’anima

dei negatori del colore, nelle

cui opere spesso non vibra certo l’ardore giovanile

della nostra stirpe quale si manifesta nell’ora at-

tuale, il canto genuino e le irresistibili seduzioni

della nostra bellissima, invidiata Terra).

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